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Gioia: Gli abitanti di via Belvedere non vogliono che si venda il pesce a pochi metri dalle loro case

Un momento dell'incontro

GIOIA TAURO (18 luglio 2011) – «I venditori di pesce non possono stare a pochi metri dalla nostre case, l’odore è insopportabile». Con queste parole una delle abitanti di via Belvedere a Gioia Tauro, ci ha spiegato perchè, insieme ad altri vicini di casa, ha deciso di andare dal sindaco per incontrarlo.

Via Belvedere è l’arteria che unisce il teatro sul mare al pontile ed è in quella zona che il piano spiaggia, approvato nel settembre del 2008, prevede il punto di sbarco in cui i pescatori possano vendere il pesce appena pescato. Nell’ultimo periodo sono stati intensificati i controlli e chi ha tutte le carte in regola si è spostato nella zona in cui è possibile vendere il pesce.

Secondo gli abitanti di via Belvedere, però le regole non verrebbero comunque rispettate, perchè gli ambulanti non venderebbero il pescato ma porterebbero il pesce da altri posti, trasformando la zona in una grande pescheria all’aperto, diffondendo nell’aria un insopportabile tanfo di pesce.

Il sindaco Renato Bellofiore ha incontrato i cittadini di via Belvedere e si è impegnato a intensificare i controlli in modo da poter vericare che venga venduto esclusivamente il pescato e che i pescatori siano in regola con la licenza, siano iscritti nel registro delle pescherie e che abbiano un contratto con un’azienda autorizzata allo smaltimento degli scarti del pesce, in modo che non vengano abbandonati per strada, creando grossi disagi agli abitanti del quartiere.
«In questa prima fase – ha detto Bellofiore – possiamo solo intensificare i controlli, se il problema persisterà, dopo aver sentito il parere dell’ufficio tecnico, potremmo proporre una modifica del piano spiaggia. La questione potrebbe essere comunque risolta in futuro, dovremmo infatti ricevere dei finaziamenti per la costruzione del mercato del pesce».

via Belvedere

Il tema dei controlli è comunque di grande attualità , infatti proprio i controlli nei confronti dei pescatori hanno innescato una polemica tra il consigliere provinciale Rocco Sciarrone e Cittadinanza democratica, il movimento civico in cui milita gran parte della giunta Bellofiore.

Sciarrone aveva diffuso ieri una nota in cui prendeva le difese dei pescatori a cui, dopo i controlli, era stato sequestrato il pescato. Dopo poche ore, è arrivata la risposta da parte di Cittadinanza democratica. «Rimaniamo stupefatti ed allibiti dal tenore delle dichiarazioni rese da un rappresentante dell’istituzione provinciale – si legge nella nota – che, attaccando l’operato della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza, ha sostenuto la causa dei pescivendoli abusivi, in spregio alla cultura della legalità ed ai diritti sacrosanti dei lavoratori dello stesso settore che, con grandi sacrifici, pagano le tasse. A nostro parere – prosegue il comunicato – l’attività delle istituzioni a repressione del commercio abusivo e, in generale, dell’illegalità, lungi dall’essere messa in discussione, va, al contrario, apprezzata e sostenuta, soprattutto dai rappresentanti politici, tenuti ad essere esempio e baluardo di legalità».

Lucio Rodinò

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