Al raduno, voluto all’unanimità dall’intero consiglio comunale, hanno aderito alcune scuole della città e numerose associazioni cittadine.
In un manifesto il sindaco e i consiglieri comunali hanno riassunto i principali motivi della manifestazione. «I cittadini di Gioia Tauro parteciperanno – hanno scritto – per dire no alla chiusura di fatto dell’Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro; – per dire no al suo depotenziamento con la chiusura di reparti chiave ed indispensabili per la sua stessa sopravvivenza; per dire no a questo disegno politico perverso di sanità pubblica inefficace e inefficiente che vuole annullare la sanità nella città di Gioia Tauro dopo averle imposto inceneritori, rigassificatori e depuratori».
«La città di Gioia Tauro – si legge ancora sul manifesto – vuole, nell’attesa della costruzione dell’Ospedale Unico della Piana (al centro territoriale della stessa), che l’Ospedale Giovanni XXIII diventi Ospedale Spoke di riferimento della costa tirrenica per dare le giuste risposte sanitarie ad un bacino d’utenza con esso confinante di oltre 100 mila persone della Piana».
Anche il consigliere provinciale Rocco Sciarrone si è appellato alla cittadinanza, invitandola a partecipare in maniera massiccia alla manifestazione: «è ora di dire basta a questi soprusi – ha scritto – è ora di ribellarsi al sistema, è ora di scendere in piazza e fare sentire la nostra voce!».
Il concentramento è previsto per le 9 e 30 in Piazza dell’Incontro. Da li partirà il corteo che arriverà vicino all’ospedale per poi tornare in piazza dell’Incontro dove prenderanno la parola i rappresentanti delle istituzioni.
Lucio Rodinò