GIOIA TAURO – L’incuria degli ultimi mesi del cimitero gioiese è ormai un dato di fatto che tutti conoscono. Erba alta, alberelli di fico che spuntano dalle mattonelle ostruendo il passaggio, sterpaglie che coprono le lapidi. Anche i funghi trovano terreno fertile per attecchire al cimitero di Gioia Tauro.
Nonostante le numerose segnalazioni già fatte non si è mosso nulla finora. Ma quello che forse ancora non si sa è che c’è gente che vorrebbe pulirlo in maniera del tutto autonoma, giusto per non dover aver paura di eventuali serpenti o topi che spuntano dagli incolti cespugli, eppure non può farlo.
Proprio così. Si tratta del comitato Quartiere Fiume, ormai noto per le diverse battaglie in cui è impegnato, che ha chiesto formalmente al Comune di Gioia di poter pulire il cimitero, assumendosi tutte le responsabilità del caso, pur di non dover sopportare più una situazione che si protrae da troppo tempo.
E invece non è possibile. Il Comune ha infatti risposto che “tutti gli interventi fatti da volontari in aree pubbliche devono essere assistiti dalla stipula preventiva di copertura assicurativa per responsabilità civile”.
Le buone intenzioni dei cittadini gioiesi sono state quindi bloccate da un cavillo burocratico che non da scampo.
Niente pulizie da parte del comune e niente pulizie da parte dei volontari. Questo è quanto.
“Se entro la fine di settembre non inizieranno i lavori per rimettere in sesto il cimitero cominceremo con le proteste”, ha assicurato Maria Lascala, presidente del comitato che non trova, insieme ai suoi “compagni di sventura” Tonino Schillaci e Isabella Foti, una motivazione plausibile all’incuria della struttura, il cui servizio dovrebbe essere continuo e costante.
“Probabilmente, come ogni anno, – hanno aggiunto – provvederanno alle pulizie per la festa del 2 novembre intorno alla fine di ottobre. Ma non è così che ci si comporta. Credevamo che la nostra iniziativa potesse essere seguita da altre dello stesso genere, come la pulizia dei quartieri, cosa che già facciamo visto che gli operatori ecologici da noi non passano. E invece non è possibile”.
“Gioia Tauro, – ha concluso la presidente – è sempre più buia, sporca, triste, malata, e non c’è nemmeno rispetto per i morti!”.
Eva Saltalamacchia