GIOIA TAURO – Il Raggruppamento operativo speciale dei carabinieri ha effettuato questa mattina all’alba una imponente operazione contro la cosca Molè che ha portato all’arresto di 54 persone a Gioia Tauro e nel resto d’Italia.
Quarantaquattro le persone finite in carcere: Girolamo Molè in prigione dal 2009,
il 24enne Antonio Molè (chiamato U Jancu) Rocco Molè di 18 anni, il 25enne Antonio Molè (U Niru), Antonio Albanese di 69 anni, Carmelina Albanese di 35, Baba Khayi Ayoub di 25 anni(chiamato Yuppi), Carmelo Cicciari (21 anni), Arcangelo Furfaro (45 anni), Giuseppe Galluccio (51 anni), Girolamo Magnoli (35 anni), Ippolito (22 anni) e Domenico Mazzitelli (54 anni), Pietro Mesiani Mazzacuva (47 anni), Valeria Mesiani Mazzacuva (45 anni), Annunziato Pavia (44 anni), Fiorina Silvia Reitano (64 anni), Carmelo Stanganelli (66 anni), Domenico Stanganelli (28 anni), Cosimo Amato (46 anni), Marino Belfiore (34 annni), Antonio Bonasorta (43 anni), Gaetano Cicciari (57 anni), Domenico Galati (33 anni), Francesco Modafferi (45 anni), Belulaj Altin (34 anni), Belulaj Fation (29 anni), Claudio Celano (50 anni), Fabio Cesari Marco De Donno (49 anni), Patrizio Fabi (35 anni), Enrico Galassi (29 anni), Giuseppe Guardavalle (47 anni), Giuseppe Salvatore Mancuso (25 anni), Vincenzo Ritrovato (23 anni), Pasquale Saccà (46 anni), Manolo (35 anni)e Stefano Sammarco (33 anni), Manuel Alesander Signoretta (23 anni), Domenic Signoretta (29 anni), Ferdinando Vinci (44 anni), Carmelo Bonfiglio (34 anni), Patrizio D’Angelo (31 anni), Mirko Di Marco (39 anni) ed Eugenio Ferramo (30 anni).
Sono stati invece disposti i domiciliari per Pietro Giovanni De Leo (42 anni), Massimo Modafferi (43 anni), Claudio Ruffa (47 anni), Maria Teresa Tripodi (49 anni), Giuseppe Belfiore (73 anni)), Giovanni Burzì (24 anni), Alfredo Chiofalo (29 anni), Alessandro Giusto (34 anni) e Alessio Mocci (27 anni).
L’operazione, chiamata Mediterraneo, è stata coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Le indagini hanno fatto emergere gli interessi economici del clan Molè in Calabria, Umbria e Lazio e in particolare nel settore della distribuzione dei video poker su tutto il territorio nazionale.
Gli inquirenti avrebbero inoltre scoperto un imponente traffico di armi dai paesi dell’est europeo e l’arrivo di grossi carichi di droga dal Nord Africa.
Sono stati sequestrati beni per un valore complessivo di circa 25 milioni di euro.