Sfida politica alla Giunta regionale e secco no alla gestione Arrical. Queste le contromosse del sindaco di Polistena, Michele Tripodi, che con una nota ha fatto sapere che “sulle privatizzazioni l’Amministrazione comunale di Polistena non cambia posizione”. Dopo la notizia del commissariamento del Comune, finito sotto la lente della Giunta regionale per la mancata adesione all’Autorità rifiuti e risorse idriche – assieme alle municipalità di Dipignano, Scandale, Martirano e Spadola per via della Legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 – la risposta del sindaco è stata quella di puntare sulla volontà politica della questione rilevando che “l’Amministrazione Comunale di Polistena si è già espressa contro il disegno di privatizzazione di acqua e rifiuti promosso dalla Regione Calabria” attraverso una propria delibera (la n.4 del 07/01/2023) con la quale si è contestata la scelta “di costituire un ambito regionale per la gestione del servizio idrico e dei rifiuti, anticamera della sicura esternalizzazione/privatizzazione di servizi fondamentali per la popolazione”. Aumento di costi, dubbi sulla qualità dei servizi offerti e mancanza di autonomia dei Comuni le criticità rilevate da Tripodi che si è poi domandato che fine farà il personale attualmente impiegato dai comuni per tali mansioni volendosi tirare fuori da una “deriva purtroppo già in atto”. Sebbene il commissariamento del Comune da parte dell’ente regionale, dunque, sia un atto dovuto per la mancata adesione ad una legge già in vigore Tripodi non ha mancato di evidenziare che, sulla questione, insiste “un ricorso pendente dinanzi al Consiglio di Stato insieme ad altri comuni della Calabria avverso gli atti costitutivi di Arrical che si ritengono palesemente illegittimi e lesivi delle funzioni trasferite per legge agli enti locali”.