ROMA – L’Associazione Adda e il Pd della piana di Gioia Tauro hanno partecipato ieri pomeriggio alla conferenza stampa promossa da un gruppo di senatori nella sala “caduti di Nassirya” a palazzo madama, per la presentazione del disegno di legge “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”. La prima firmataria della disegno di legge è Laura Bignami.
“L’invito a questo importante evento da parte della senatrice Bignami e della senatrice Anna Finocchiaro, ci ha dato la possibilità – hanno dichiarato Vito Crea presidente dell’Adda e Michele Galimi, coordinatore Pd della Piana -,di conoscere meglio i lavori del Senato in merito a problematiche serie che riguardano i disabili e le istanze di chi se ne prende cura”.
Galimi e Crea hanno parlato dei problemi che si vivono in Calabria ed hanno lanciato un appello affinchè i senatori eletti in Calabria, siano attenti a questi temi. Secondo le ultime statistiche Istat e Censis la Calabria è agli ultimi posti per la qualità dei servizi erogati.
Galimi e Crea hanno annunciato che la Piana ospiterà un convegno sulla proposta di legge “Dopo di Noi”, approvata alla Camera e vicina alla discussione e all’approvazione in Senato.
“Siamo certi – hanno concluso Galimi e Crea – che il lavoro della senatrice Bignami sul Caregiver, avendo avuto oltre 60 firme bipartisan, possa trovare immediata approvazione in quanto la maturità e la ricchezza di un popolo non si misura dal numero dei smartphone in circolazione, ma dalla sensibilità e dai servizi che un paese saprà garantire alle fasce deboli ed emarginate”.
Il ddl introduce “il riconoscimento della qualifica di caregiver familiari a coloro i quali in ambito domestico si prendono cura, a titolo gratuito, di un familiare o di un affine entro il secondo grado che risulti convivente ovvero di un minore dato in affidamento, che a causa di una malattia o disabilità necessita di assistenza continua, per almeno 54 ore settimanali”.
I caregiver familiari, spiega infatti la relazione introduttiva al ddl, vivono in una condizione di abnegazione quasi totale, che compromette i loro diritti umani fondamentali: quelli alla salute, al riposo, alla vita sociale e alla realizzazione personale. Non solo, l’impegno costante del caregiver familiare prolungato nel tempo può mettere a dura prova l’equilibrio psicofisico del prestatore di cure ma anche dell’intero nucleo familiare in cui è inserito.
I caregiver, inoltre, operano in un quadro sociale-assistenziale drammatico, caratterizzato da continui tagli a livello nazionale e locale dei fondi destinati al sostegno delle famiglie in cui vive una persona non autosufficiente; da costi sempre maggiori delle residenze sanitarie assistenziali, che offrono servizi spesso non adeguati e dalla parcellizzazione delle risposte assistenziali ormai rivolte solo ad alcune specifiche categorie.