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Era accusato di aver favorito i Piromalli, assolto medico del Sert di Polistena

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Assolto dal reato di concorso esterno in associazione mafiosa Elio De Leo, ex responsabile del Sert di Polistena, condannato per il solo reato di false attestazioni.

L’uomo, secondo i magistrati che hanno indagato, si sarebbe reso responsabile di aver fornito in maniera consapevole e volontaria un contributo alla cosca Piromalli, producendo documentazione sanitaria da cui emergevano falsi stati di tossicodipendenza e dipendenza da alcol, per permettere ad alcuni esponenti della cosca di godere di alcuni benefici previsti dalla legge.

De Leo è stato difeso dagli avvocati Antonino Napoli e Patrizia Surace.

A sostegno dell’ipotesi accusatoria, i Pubblici Ministeri Giulia Pantano e Sabrina Fornaro, che avevano chiesto la condanna a 10 anni e 6 mesi sia per il reato di concorso esterno alla cosca Piromalli che di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all’autorità giudiziaria con l’aggravante di aver favorito la stessa cosca, avevano valorizzato le dichiarazioni del collaboratore Russo Antonio mentre la difesa ha sempre insistito sulla circostanza che il dirigente del Sert non aveva avvantaggiato nessuno in quanto le tre persone che si erano rivolte a lui erano effettivamente persone tossicodipendenti che necessitavano di un aiuto del Sert.

Gli avvocati Napoli e Surace hanno inoltre sostenuto che la diagnosi medica si configura come un mero strumento di ausilio del giudice il quale dovrà stabilire, caso per caso, la possibilità di accedere o meno alla terapia. L’operato svolto da De Leo, in questo senso, ad avviso della difesa, non avrebbe potuto considerarsi in alcun modo un concorso esterno in associazione a delinquere di stampo mafioso, nei confronti di alcuno proprio perché si è limitato ad accertare, dal punto di vista clinico, la presenza di una condizione di tossicodipendenza mai contestata nel presente procedimento né dal pm né dal gip.

Con la sentenza la Corte di Assise ha disposto anche la revoca degli arresti domiciliari, pertanto De Leo è tornato libero, che la Corte aveva concesso nei mesi scorsi dopo un lungo periodo di carcerazione preventiva.

Con la stessa sentenza la Corte di Assise ha condannato: Guerrisi Biagio alla pena dell’ergastolo, Romagnosi Cosimo alla pena di anni 18, Stillitano Rocco Ivan alla pena di anni 16 e mesi 6 e Stillitano Giuseppe anni 6 e mesi 6 mentre ha assolto Giacobbe Marcello.

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