L’appello del presidente della Regione Calabria Jole Santelli, lanciato sabato sera a chi, preso da panico e paura, ha fatto in tutta fretta le valige da Milano e dintorni per rientrare al Sud, passerà alla storia: «Rimanete al Nord, la Calabria non è attrezzata per fronteggiare l’emergenza sanitaria in atto nel nostro Paese».
La Santelli non usa mezzi termini, perché sa – e lo sappiamo tutti – che 107 posti letto sono una goccia nel mare.
La Calabria si attrezza come può; da sabato sono diversi gli appelli dei sindaci dei Comuni ai cittadini che vivono al Nord, a rimanere nelle loro città, per evitare che il virus si diffonda anche nella nostra regione, finora poco colpita.
Il sindaco di Gioia Tauro Aldo Alessio ha diffuso un messaggio via Facebook, richiamando tutti al senso di responsabilità. «L’intera comunità nazionale sta soffrendo e noi tutti siamo chiamati alla collaborazione più consapevole e di buon senso con le indicazioni date dalle Autorità sanitarie, dal Governo Regionale e dal Governo nazionale. Non dobbiamo in alcun modo scoraggiarci, poiché – pur nelle note difficoltà del nostro sistema sanitario regionale – possiamo contare su professionalità e mezzi – e disponibilità al sacrificio – di migliaia di medici, infermieri, volontari e forze di polizia preparate alla bisogna. Il rientro, in queste ore, di centinaia e centinaia di nostri concittadini e corregionali dalle zone di più ampio contagio, ci deve trovare preparati – senza oramai inutile allarmismo. Dobbiamo seguire i protocolli di auto comportamento specificamente indirizzati alla limitazione del contagio».
Anche Alessandro Giovinazzo, sindaco di Rizziconi, ha invitato tutti i cittadini al rispetto delle norme di igiene e chiesto a chi rientra dalle zone di maggiore diffusione del virus di rispettare le prescrizioni del Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Intanto il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio ha inviato una nota al presidente della Regione Calabria Jole Santelli ed al Ministro della Salute Roberto Speranza, comunicando di voler mettere a disposizione i locali dell’ex ospedale Pentimalli.
«È noto che la nostra Regione vive una situazione drammatica per ciò che concerne la sanità, che oggi giorno fatica a garantire persino i livelli minimi di assistenza sanitaria dovuta ai cittadini – ha dichiarato Ranuccio – La drastica carenza di personale, la grave inadeguatezza delle strutture e la quasi totale assenza di macchinari ed attrezzature sono probabilmente tra le più pressanti criticità per la sanità calabrese. Considerando le probabilità che la diffusione del virus tocchi anche le nostre zone e la grave situazione della sanità, è evidente la necessità di correre ai ripari, al fine di non farsi trovare impreparati qualora il rischio di contagio si trasformi in una concreta emergenza. In tal senso, la struttura sanitaria presente sul territorio cittadino potrebbe giocare un ruolo chiave. Le sue grandi dimensioni e i suoi locali potrebbero infatti ospitare i posti letto di terapia intensiva e tutte le attrezzature di cui la piana e la regione avrebbero bisogno nel caso in cui il CoVid – 19 cominciasse a contagiare i cittadini calabresi. Con la ferma speranza che si possa limitare il più possibile la diffusione sul territorio e lavorare insieme, senza distinzioni, nell’interesse dei cittadini per contrastare la possibile emergenza, il presidio sanitario potrebbe costituire un punto di riferimento importante per la sanità calabrese anche negli anni a venire».