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Elezioni amministrative: nasce “Alleanza gioiese”, il laboratorio politico che rompe col passato

La data delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale di Gioia Tauro è ancora lontana: manca un anno o poco più ma in città il clima che si respira è quello tipico delle settimane che precedono il voto.

Nelle settimane scorse, quando è partito il “toto-nomi”, nessuno immaginava che nel giro di poco tempo sarebbero giunte le prime conferme.

Chi vuole mettersi in gioco è senza dubbio “Alleanza gioiese”, non una lista né un movimento ma un vero e proprio laboratorio politico che sta lavorando con l’intento di diventare la vera novità delle elezioni del 2024.

Nata dalla volontà di Antonino Papalia, che ha assunto il ruolo di coordinatore, Roberto Ierrea e Christian Carbone, rispettivamente segretario e portavoce, Alleanza gioiese non entra certo in punta di piedi sul palcoscenico della politica. Vuole infatti rappresentare l’inversione di tendenza

«Alleanza gioiese ha come obiettivo quello di avvicinare alla politica le migliori energie della comunità, partendo da progetti e idee e mettendo alla porta i personalismi – spiegano i fondatori di Alleanza gioiese – Siamo sempre stati contrari ai cartelli elettorali che portano voti e tolgono qualità alla politica, alle coalizioni che nascono senza idee e senza programmazione. Insomma, contrari alla visione politica che negli anni ha portato solo fallimenti».

Dunque, la parola d’ordine è dare un taglio col passato, rompere con la “politica che non fa politica” e provare a ricucire lo strappo con i cittadini che oggi percepiscono la politica sempre più lontana da loro.

«Mentre altrove si guarda al futuro, Gioia Tauro arranca, e fa fatica a garantire l’ordinario – prosegue Alleanza gioiese – Negli anni abbiamo assistito a scioglimenti per ingerenze mafiose, a esperienze amministrative che hanno lasciato bilanci disastrosi, che non hanno saputo portare a termine alcuna opera pubblica e che hanno generato nei cittadini sentimenti di sfiducia verso la politica e le istituzioni. In una situazione così incerta, chi prova a fare politica vive nella consapevolezza di muoversi su un terreno minato, e diventa difficile elaborare un percorso, analizzare, programmare».

«Crediamo che la cura alle patologie della nostra comunità sia il dialogo, ecco l’esigenza di creare un laboratorio politico con una condizione “sine qua non”: ognuno vale la propria idea. Gioia Tauro è come un cieco che si dirige verso un burrone, nessuno ci verrà a salvare, semmai verranno a darci la pedata definitiva, e sulle nostre divisioni troveranno terreno fertile. Ecco perché lanciamo la nostra sfida alla politica cittadina: siete disposti a fare un passo indietro e sedervi a discutere il futuro della comunità senza divisioni di alcuna natura? A voi la risposta, ed anche le responsabilità che ne conseguiranno».


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