Inquieto Notizie

Elezioni a Palmi, Barone dal palco di piazza I Maggio: «Basta con la politica dei nani, lavoriamo per la città»

«Fare con coscienza e fino in fondo il nostro dovere». Quasi un imperativo categorico, molto più che un semplice dovere dettato da uno tra i più nobili dei gesti che un cittadino possa avere verso la propria comunità, quello di mettersi al suo servizio, di praticare una buona politica.

Ed è la prima di tre promesse che Giovanni Barone, candidato a sindaco di Palmi alle elezioni del 12 giugno prossimo, fa dal palco di piazza I Maggio poco dopo aver presentato i candidati nelle liste a sostegno del suo progetto politico.

Otto liste, alcune civiche altre di area di centro e di destra (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Udc).

Sono da poco passate le 19:30 di una calda serata di maggio, quando Barone, in una piazza non proprio gremita, si rivolge ai presenti con l’intento di presentare il programma elettorale di coalizione, ma finendo quasi col presentare se stesso, che di presentazioni non ha certo bisogno, essendo già stato sindaco dal 2012 al 2017.

Parla di valori e ideali, fa promesse: la prima, appunto, è quella di svolgere il proprio dovere con coscienza e dedizione, che è ciò che ogni cittadino vorrebbe dai propri rappresentanti politici; promette poi di «mettere le esperienze maturate, assieme a forze fresche giovani, a disposizione di un progetto serio e realizzabile per la città; mantenere sempre la forza e la voglia di superare ogni steccato ideologico ed ogni sbarramento personalistico, privilegiando gli interessi comuni. È questa la differenza tra chi vive la politica e chi vive di politica».

Basta con la politica «dei nani», basta con i vetriolici attacchi alla politica avversaria. Giovanni Barone, almeno in apertura di discorso, utilizza toni pacati, segno che porta a credere che la campagna elettorale in atto avrà connotati ben diversi da quelli usati nel 2012, quando è stato eletto sindaco.

Elogia le famiglie dei suoi sfidanti, Giuseppe Ranuccio e Pino Ippolito, che definisce «avversari e mai nemici», racconta aneddoti e ricordi di momenti trascorsi con loro.

Poi però abbandona per un attimo i toni della conciliazione, muovendo critiche all’operato dell’amministrazione Ranuccio che si sarebbe limitata ad «abbellire la città con piante e fiori e realizzare strisce pedonali a colori, alcune di dubbia coerenza con quanto previsto dal codice della strada».

Ricorda poi che c’è un luogo che ancora oggi “soffre” a causa del disinteresse della politica, ed è la Marinella insieme al costone del Sant’Elia, una vicenda – questa – aperta da anni, dal lontano 2006 quando di lì a breve sarebbe diventato sindaco l’ex questore Ennio Gaudio; problema che è passato per le scrivanie di almeno 3 amministratori, tra cui quella dello stesso Barone, ma che nel 2022 ancora tale è rimasto.

Lasciando intendere che qualche amministratore operi sotto costrizione di qualcuno e non liberamente, tuona dicendo: «Noi non lo faremo, non opereremo dietro costrizioni e forzature, ma agiremo in piena autonomia e libertà».

Nessun accenno al programma di coalizione.

Exit mobile version