GIOIA TAURO – Il caldo di questi giorni non è riuscito a fermare i numerosi fedeli accorsi sabato sera alla chiesa di San Gaetano Catanoso per salutare don Pasquale Galatà.
Dopo 10 anni infatti la quarta parrocchia di Gioia Tauro, nata dal nulla su un terreno confiscato alla mafia, cambia adesso “gestione”, e don Pasquale trasferito alla direzione del seminario di Oppido Mamertina, verrà sostituito da don Giovanni Battista Tillieci.
Un iter normale in ambito ecclesiastico, ma ciò non toglie la tristezza nel cuore di chi in don Pasquale aveva trovato una guida e non è riuscita a trattenere le lacrime.
Significativo il suo intervento, tanti i ringraziamenti e i discorsi a lui rivolti dai parrocchiani che insieme hanno fatto qualcosa di buono per la città, riuscendo a togliere i giovani dalla strada, a mandare un segnale forte contro la ‘ndrangheta, e a dimostrare che non servono grandi cose per poter vivere in pace.
E un tendone dove si celebrano messe, battesimi, manifestazioni e condivisioni varie ne è la prova ufficiale.
Presente all’evento il sindaco della città Giuseppe Pedà che ha donato una targa al parroco uscente insieme a gran parte dell’amministrazione, il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro Francesco Cinnirella, e centinaia tra bambini, adulti e anziani che hanno preso parte all’incontro palesando la propria gratitudine a don Pasquale.
“Dieci anni pieni di emozioni, soddisfazioni, fatica. – ha detto il parroco – Ho dato ma ho anche ricevuto tanto in una terra difficile però colma di carità, solidarietà, umanità buona. Purtroppo il rumore dell’albero che cade si fa sentire più della foresta che cresce. – ha aggiunto – Ma bisogna continuare a camminare sulla via del bene, e a fidarsi solo di Gesù”.