Riceviamo e pubblichiamo:
Per l’ennesima volta “piangiamo sul latte versato”, nel “leccarci le ferite” inferte al nostro territorio dalle intemperie di questi giorni. Potremmo far finta di essere rimasti sbigottiti dinanzi alle devastazioni che le recenti piogge hanno causato al nostro territorio, in realtà siamo invece molto preoccupati per ciò che è accaduto, ma ancor più lo siamo per ciò che potrebbe accadere in futuro, visto il preoccupante trend climatico degli ultimi tempi.
E’ vero che negli ultimi anni qualcosa è cambiata dal punto di vista climatico, ma non è questa, senza dubbio, la sola causa dello sfascio idrogeologico attuale. Dinanzi a questo allarmante scenario è necessario fermarsi “responsabilmente” un attimino e riflettere; ciascun cittadino dovrebbe, dunque, sentirsi chiamato alle proprie responsabilità soggettive, che dovrebbero essere oggetto di analisi seria e coscenziosa.
Personalmente condivido appieno l’analisi intransigente di S.E. il Sig. Prefetto di Catanzaro allorquando Egli sostiene che “nessun intervento da parte dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile dovrebbe essere garantito dallo Stato a quei cittadini che hanno la responsabilità di aver realizzato costruzioni abusive e di aver, così, esposto il territorio ai tremendi e concreti rischi attuali. “Queste stesse persone,così chiosa il Sig. Prefetto, oggi pretendono che sia addirittura lo Stato a spalargli il fango gratuitamente all’interno delle loro abitazioni costruite fuori legge”. “Si rimbocchino loro le maniche e si spalino il fango da soli”. “I vigili del Fuoco e la Protezione Civile hanno ben altre cose da fare e ben altre emergenze da affrontare, giacchè l’intervento dello Stato deve essere prioritariamente assicurato a quegli interventi che servono a liberare dal fango le strade, gli Ospedali, i luoghi pubblici e le abitazioni private costruite con i crismi della regolarità e della legalità.
Dinanzi a questa lucida e rigorosa analisi di S.E. il Sig. Prefetto di Catanzaro io mi inchino ed aggiungo, ma quando questi signori pianificarono e realizzarono lo “scempio ” del territorio, lo Stato Italiano nelle sue massime espressioni tecniche e repressive dov’era? Quali le complicità, Quali e Quante le connivenze e le responsabilità del passato?
Si abbia, perciò, oggi il coraggio di indagare per appurare a chi appartengono le tante responsabilità soggettive, soprattutto sul fronte istituzionale.
Se oggi il terreno si sbriciola sotto i nostri piedi e sprofonda ingoiando tutto ciò che insiste al suolo, se i fiumi tracimano dopo un’ora di pioggia, se le montagne si sbriciolano e ci franano addosso continuamente ad ogni piè sospinto, tutto questo è dovuto allo scempio urbanistico degli ultimi anni, allo sfruttamento SELVAGGIO del territorio ed alla politica delle “TRE SCIMMIETTE” che si è fatta in Calabria, a TUTTI I LIVELLI, nella piana ed anche a Cittanova!
Diamoci quindi una regolata e guardiamoci bene dal costruire le case sul greto dei torrenti, o sul cocuzzolo di una montagna. Non dimentichino gli amministratori locali ed i tecnici comunali di effettuare, PREVENTIVAMENTE, ogni fine estate, i necessari interventi di prevenzione: pulizia dei tombini e dei canali che convogliano le acque reflue, interventi tesi al consolidamento ed alla messa in sicurezza delle zone maggiormente a rischio. Cittanova oggi ha una estensione urbanistica in grado di accogliere 100 mila abitanti, mentre il centro storico è notoriamente pericolante, cadente, ed espone a serio rischio l’incolumità dei cittadini. Tutto questo a fronte dei soli cinquemila residenti “stabili” che tutti conosciamo, uno per uno.
Chi ha la responsabilità di doverlo fare, rifletta dunque su queste cose di non poco conto!
Francesco De Matteis
Consigliere Comunale “Cittanova Protagonista”