PALMI – Sanità, ovvero storia di una crisi lunga un ventennio. Martoriata, depredata di ogni servizio, costretta a vedere i propri figli emigrare anche per cercare assistenza sanitaria, la Calabria è una delle regioni d’Italia la cui spesa in materia di sanità è tra le più alte, a fronte di un servizio scarso, o addirittura inesistente. Un esempio su tutti, la Piana di Gioia Tauro.
Sono rare le strutture sanitarie adeguate in grado di servire gli abitanti del comprensorio, di 33 Comuni che nel corso degli ultimi 20 anni hanno visto chiudere ospedali che, nel deserto più assoluto rappresentavano una speranza di ricevere cure mediche in caso di necessità. Oggi sono solo due i presidi ospedalieri funzionanti, a Gioia Tauro ed a Polistena, ma all’interno spesso mancano i giusti mezzi ed è carente anche il personale medico e paramedico. Uno degli ultimi provvedimenti del commissario alla Sanità della Regione Calabria ha poi disposto la chiusura, a Palmi, della radiologia per metà giornata.
La Piana attende fiduciosa la costruzione del nuovo ospedale, proprio a Palmi, ma l’inizio dei lavori sembra ancora molto lontano. Tanti problemi che costringono ad una migrazione sanitaria al nord, con costi per la nostra regione davvero insostenibili.
Ma per ogni problema c’è almeno una soluzione, che negli ultimi mesi si è fatta strada anche nella Piana di Gioia Tauro. In questo caso la soluzione è rappresentata dalla mutua sanitaria, una rete che offre agli iscritti prestazioni mediche a costi sostenibili, e che si basa sul concetto della cooperazione tra aderenti.
Per capire meglio come funziona il mondo della mutua assistenza sanitaria, abbiamo incontrato Antonino Parisi (cl. 85), avvocato, socio promotore di Health Italia Spa.
«Partirei con un dato che è sotto gli occhi di tutti – ci dice Parisi – La sanità pubblica è in crisi. In tutto il Paese stiamo attraversando una situazione che è inaccettabile, ed in Calabria essa è addirittura drammatica».
Dal problema, Parisi passa alla soluzione. «Mi piacerebbe, con poche righe, contribuire ad invertire il trend, anche psicologico, negativo; mi piacerebbe, insomma, gridare a gran voce che c’è un modo per sentirsi tutelati, c’è la soluzione al problema ed è alla portata di tutti.
Qualche mese fa, grazie ad Health Italia Spa – prosegue – si è tenuto a Palmi un incontro per diffondere la conoscenza della cultura mutualistica ed i suoi vantaggi. In realtà non abbiamo cercato soluzioni originali: abbiamo semplicemente trovato la soluzione nella nostra storia, analizzando l’esperienza italiana che, alla fine dell’800, ha istituzionalizzato le Società di Mutuo Soccorso, depositarie della tutela sanitaria dei propri soci. Lo stesso meccanismo creato ieri per sopperire all’assenza di un Servizio Sanitario Nazionale, è stato nuovamente valorizzato oggi per sostenerlo ed aiutarlo a “sopravvivere” nonostante i continui tagli e le difficoltà».
In molti paesi europei, la cultura mutualistica è ampiamente diffusa, con benefici collettivi rilevanti per gli associati, che possono contare su un’assistenza di qualità in caso di bisogno di cure.
Ma qual è l’iter da seguire per tutelare la propria salute, e aderire ai programmi delle Società Generali di Mutuo Soccorso?
Basta davvero poco, come dice Antonino Parisi che, oltre ad essere avvocato, promuove la mutualità insieme ad Health Italia Spa.
«Per associarsi ad una Società di Mutuo Soccorso e sottoscrivere un sussidio bastano pochi euro al giorno. In questo modo possiamo tutelare noi stessi e la nostra famiglia, utilizzando sia il servizio pubblico che quello privato, godendo inoltre di evidenti incentivi fiscali».