PALMI – E’ un processo che stenta a decollare “Cosa mia”, fermo ancora alle eccezioni preliminari sollevate dai collegi difensivi dei 46 imputati che hanno scelto il rito ordinario, cui ribatte sistematicamente la Pubblica accusa, rappresentata di Sostituti della Dda reggina Roberto Di Palma e Giovanni Musarò.
Aula bunker gremita anche quest’oggi a Palmi, dove dinanzi alla Corte d’Assise presieduta da Silvia Capone, con a latere i togati Gaspare Spedale e Antonella Crea, ed i giudici laici si attende l’inizio della celebrazione del processo con rito ordinario.
Rigettate le questioni sollevate nel corso dell’udienza precedente dalle difese degli imputati, quindi accolte le opposizioni dei Pubblici ministeri Di Palma e Musarò.
E anche oggi sono state parecchie le questioni sottoposte all’attenzione della Corte che le ha raccolte, annunciando di deliberare nel corso della prossima udienza fissata per il 5 dicembre alle 9e30.
Intanto i collegi difensivi hanno annunciato che in apertura di dibattimento son pronti a “scagliarsi” contro la Pubblica accusa, rea di aver depositato con 24 ore di ritardo la lista dei testi, presso la Procura di Palmi: chiederanno dunque che non venga ammessa al processo, rischiando di mettere in discussione il lavoro di indagine dei Sostituti procuratori.
Ricordiamo che “Cosa mia” è un processo scaturito al termine di una lunga attività investigativa condotta dalla sezione criminalità Organizzata della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dagli agenti del Commissariato di Polizia di Palmi; i soggetti colpiti dal provvedimento cautelare sono ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di omicidi, estorsioni, danneggiamenti, ed altri gravi reati consumati prevalentemente nel contesto e nelle aree interessate dai lavori di ammodernamento del V° Macrolotto dell’autostrada A/3: il segmento “nodale” compreso tra gli svincoli di Gioia Tauro (RC) e Scilla (RC).
Due lunghi anni di investigazione, serviti per fare piena luce sui componenti e le attività illecite poste in essere dalle ‘ndrine Gallico-Morgante-Sgro-Sciglitano, operanti nel comprensorio tirrenico di questa provincia ed, in particolare, nell’abitato di Palmi (RC) divenuto, negli ultimi anni, il fulcro di importanti interessi connessi ai lavori di ammodernamento dell’autostrada A/3 Salerno-Reggio Calabria del cennato V° Macrolotto.
Questi i soggetti coinvolti: Oscar Barbaro (avvocati Francesco Napoli e Vladimir Solano), Antonio Bruzzise (Eleonora Masseo e Stefano Nimpo), Carmelo Bruzzise (Antonino Managò e Masseo), Fortunata Bruzzise (Michele Iaria), Elena Bruzzise (Managò e Antonino Napoli), Giovanni Bruzzise (Napoli e Managò), Giuseppe Bruzzise (Napoli e Managò), Vincenzo Bruzzise (Masseo e Napoli), Vincenzo Camnareri (Napoli e Managò), Antonino Giovanni Campagna (Ceravolo), Domenico Vincenzo Campagna (Ceravolo), Roberto Caratozzolo (Giacomo Iaria e Managò), Carmela Carbone (Napoli e Managò), Antonio Cilona (Oreste Albanese e Domenico Putrino), Antonino Ciappina (Putrino e Domenico Alvaro), Antonino Costa, latitante (Giuseppe Milicia), Antonio Costantino (Alvaro e Gerardina Riolo), Francesco Cutrì (Antonio Attinà e Guido Contestabile), Maria Ditto (Ceravolo), Carmine Gaglioti (Renato Vigna e Francesco Sabatino), Mariangela Gaglioti (Pasquale Foti), Rocco Salvatore Gaglioti (Napoli ed Elio Cannizzaro), Pasquale Galimi (Putrino), Vincenzo Galimi, latitante, (Putrino e Giuseppe Martino), Antonino Gallico (Giovanni Marafioti e Gianfranco Giunta), Domenico Gallico (Francesco Cardone e Managò), Giuseppe Gallico (Girolamo Curti), Rocco Gallico (Cardone e Managò), Teresa Gallico (Putrino), Matteo Gramuglia (Milicia e Francesco Formica), Vincenzo Gramuglia (Milicia e Contestabile), Pasquale Mattiani (Rosarico Pricoco), Alfredo Morabito (Putrino), Filippo Morgante (Putrino), Lucia Giuseppe Morgante (Managò), Placido Morgante (Pasquale Lioacono), Salvatore Morgante (Gaetano Muscari), Vincenzo Oliverio (Solano e Veneto), Giuseppe Papasergi (Concetto Pirrottina e Francesco Collia), Fortunato Princi (Domenico Minasi e Grazia Maria Violi), Diego Rao (Napoli e Managò), Carmine Demetrio Santaiti (Francesco Calabrese e Squillaci per Nico D’Ascola), Carmelo Sciglitano (Giovanni Piccolo e Milicia), Domenico Sciglitano (Putrino e Milicia), Vincenzo Sciglitano (Piccolo e Contestabile), Maria Carmela Surace (Putrino e Vincenzo Minasi) e Vincenza Surace (Putrino e Iaria).
A chiedere la costituzione di parte civile il comune di Palmi (avv. D’Agostino), Seminara (Salvatore Costantino), Rosarno (Teresa Famà), la Regione Calabria (Pugliese) e provincia Reggio Calabria (Condello).
Viviana Minasi