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Condannato a quattro anni don Antonello Tropea

don antonello tropea

Don Antonello Tropea è stato condannato a quattro anni di reclusione per prostituzione minorile, detenzione di materiale pedopornografico e adescamento di un minorenne, ma assolto per altri capi d’imputazione.

Il sacerdote 44enne, ex parroco di Messignadi, una frazione di Oppido, è stato giudicato con rito abbreviato dal gup del Tribunale di Reggio Calabria.

I legali di don Antonello Tropea, Andrea e Giuseppe Alvaro, hanno dichiarato all’Ansa di voler conoscere le motivazioni della sentenza per presentare appello.

L’arresto

Il religioso è stato arrestato (leggi l’articolo) nel dicembre scorso dalla squadra mobile di Reggio Calabria.

Pochi giorni dopo l’arresto, avvenuto il 18 dicembre 2015, don Antonello Tropea è stato sottoposto agli arresti domiciliari in una località lontana dalla Calabria.

L’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria, guidata dal dirigente Francesco Rattà e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è iniziata nel marzo del 2015, quando il sacerdote è stato fermato a bordo di un’auto con un ragazzino, in un luogo poco frequentato e nascosto. Insospettiti da quella scena, gli agenti di polizia sono risaliti al ragazzo che era in macchina con il sacerdote, e lo hanno interrogato. Il ragazzo, un 17enne, ha riconosciuto in fotografia don Antonello Tropea, ed ha raccontato di averlo conosciuto in una chat per omosessuali; il sacerdote si è presentato al minorenne con altro nome, non riferendo naturalmente di essere un prete. Il ragazzo aveva inoltre raccontato di aver ricevuto da don Tropea 20 euro per un rapporto sessuale in auto.

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