Riceviamo e pubblichiamo:
Ho iniziato ad interessarmi alla politica quando avevo 15 anni, tra i banchi di scuola, mentre in Germania si abbatteva il muro di Berlino, ed in Cina, a piazza Tien Amen, un giovane disarmato fermava una intera colonna di carri armati.
Appena maggiorenne cominciai con l’impegno attivo, la militanza, le candidature, non mi bastava più fare la politica delle ‘parole’, avevo bisogno di battermi in prima linea, di scendere in campo.
Gioia Tauro, colpita dal primo lungo ed ingiusto commissariamento, tornava finalmente al voto e lo faceva con una nuova legge elettorale : voto diretto al Sindaco, nuovi ampi poteri alla Giunta ed ai Dirigenti e preferenza unica per i consiglieri, con svuotamento delle competenze del Consiglio e con l’aggravante della soppressione dei comitati di controllo e conseguente dilatazione degli abusi e della corruzione. L’effetto immediato della nuova legge fu quello di aumentare la leadership del primo cittadino, che da allora si sentì a Gioia un vero sceriffo, rafforzato sia dal voto diretto che dal premio di maggioranza, e contestualmente quello di abbassare il livello di rappresentanza assembleare.
Ha vinto la sinistra, mentre il centro-destra inaugurerà la sua lunga stagione dei tradimenti.
Arriviamo ad oggi. Da allora sono passati venti anni ma i nomi e i riti della politica Gioiese restano ancora gli stessi. I tradimenti e i ricatti, anche nell’ultima tornata non sono mancati.
Per questo avevo proposto una formula di rottura, nuova, una sorta di Agorà della politica, un governo della città in pace con tutti e con la sensibilità di ascoltare, sentire, accettare ogni proposta utile per la comunità senza osare discriminazioni; non volevo cacciare o punire nessuno, volevo solo archiviare il passato per costruire un futuro più degno e meno oscuro per la nostra terra. La mia proposta, che prevedeva l’accantonamento del vecchio scacchiere partitico e l’utilizzo delle tante risorse umane – a prescindere dal dato anagrafico e dalla loro eventuale collocazione politica- è stata bocciata senza essere stata forse nemmeno capita.
Si è giocato sul tempo, si è perso tempo, si è aspettato l’esito delle elezioni regionali e siccome tale esito non è stato favorevole a ‘qualcuno’ è parso giusto ai proponenti “saltare” il dibattito per riproporre a quel qualcuno sconfitto un’altra candidatura.
In questo scenario così piatto e ripetitivo, dove tutto si mescola per rimanere in realtà identico, cambiare per non cambiare, due sole voci coraggiose sono uscite dal coro, quelle di due movimenti: le 12 scimmie e Gioia in Azione, due formazioni nuove, al debutto sul palcoscenico della politica locale, che hanno avuto la forza e la determinazione di ribellarsi a quella che a molti è apparsa come l’ennesima ‘forzatura del vecchio sistema’.
Per me, adesso, è una questione di educazione rispondere a loro, così come è un dovere parlare chiaro alla mia città.
Per queste ragioni ho promosso un incontro con i cittadini per parlare di politica, di amministrazione, di Gioia Tauro e del suo futuro.
L’incontro si terrà sabato 7 marzo alle ore 18:00 a Palazzo Fallara.
Rosario Schiavone