CITTANOVA – Sarà stato un caso che il gruppo “Andare Oltre per Cittanova”, abbia scelto la piazza Marvasi per tenere a comizio i cittanovesi, oppure, probabilmente era sua precisa intenzione parlare per essere ascoltato, anche, da qualcuno in particolare?
Dal pulpito situato difronte l’abitazione del sindaco uscente Alessandro Cannatà, Antonio Cavaliere e Domenico Fonti hanno concentrato i loro interventi sull’operato dell’amministrazione ancora in carica, muovendo accuse, richiamando alla responsabilità e “svelando – a loro dire – la verità sui fatti”.
Al riguardo: “Dubbi su delibere di giunta, conflitti di interesse, clientelismo, poca trasparenza negli atti amministrativi, interessi di parte e dissapori personali tra protagonisti della politica locale”, questi i punti sviscerati ampiamente dai due candidati del movimento politico – culturale guidato da Francesco Rao, candidato alla carica di sindaco della città.
Nella piazza gremita, forse, più delle aspettative degli organizzatori, per oltre due ore di comizio, i cittadini sono stati uditori silenti, di precisazioni e critiche forti, dure, che il gruppo di Rao ha indirizzato direttamente alla finestra di Cannatà.
Più moderato, a fine serata, l’intervento conclusivo dell’ aspirante primo cittadino.
Rao, si è concentrato sui programmi e sui progetti che la coalizione ha messo a punto per promuovere quello che definiscono: il cambiamento radicale supportato dal ricambio generazionale.
“Occorre partire dall’analisi dei bisogni – ha dichiarato il candidato sindaco – e procedere all’individuazione degli obiettivi prioritari” .
“Affrontare l’emergenza lavoro con l’istituzione delle cooperative di tipo b e puntare sull’agricoltura per generare sviluppo”, sono secondo il candidato di Andare Oltre, due punti fondamentali di un programma che tratta ogni aspetto della vita del paese.
Ampio spazio è dedicato ai temi della sovranità e partecipazione popolare; trasparenza, efficienza e legalità quali caratteristiche per la corretta amministrazione e buon governo; turismo, associazionismo, politiche sociali e giovanili. Insomma – per la coalizione – si tratta di progetti necessari, reali e realizzabili.
“La politica – ha aggiunto Rao – ha la responsabilità di non aver creato riferimenti ed in questo si fonda la sua crisi. Noi al di là del risultato elettorale abbiamo lanciato un nuovo modo di intendere e praticare la politica; noi – ha concluso – abbiamo avuto il coraggio di uscire dal coro”.
Elisabetta Deleo