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Cittanova, al Teatro Gentile “Un tram che si chiama desiderio” di Tennessee Williams

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Dopo aver ospitato due eventi d’eccezione, con Giorgio Panariello in tour con lo spettacolo “La Favola mia” e l’Ensemble Symphony Orchestra che ha reso omaggio alle musiche del Maestro Ennio Morricone, il Teatro Gentile di Cittanova, nell’ambito della XVIII Stagione Teatrale organizzata dall’Associazione Kalomena, si appresta ad accogliere un nuovo imperdibile appuntamento. 

Il 10 marzo, con “Un tram che si chiama desiderio”, di Tennessee Williams e la traduzione di Masolino D’Amico, il pubblico del Gentile potrà ammirare due artisti di assoluto valore come Mariangela D’Abbraccio, grande interprete del nostro teatro, reduce dai successi di Filumena Marturano, alla quale è affidato il ruolo di Blanche Du Bois e Daniele Pecci nel ruolo di Stanley Kowalski, che al cinema fu di Marlon Brando.

La regia dello spettacolo è affidata ad un grande maestro di fama internazionale: Pier Luigi Pizzi, fondatore con Giorgio De Lullo, Romolo Valli e Rossella Falk della “Compagnia dei giovani”. Regista, scenografo costumista ha dedicato le sue immense doti di creatività e sensibilità al servizio di spettacoli teatrali sia di prosa che di lirica, con lavori che hanno segnato il percorso e l’evoluzione della storia del Teatro. Ogni suo spettacolo porta il segno dell’eccezionalità.

Tennessee Williams, con il suo dramma “Un tram che si chiama Desiderio” (vincitore del Premio Pulitzer nel 1947), racconta il lato oscuro del sogno americano, mettendo l’America con le spalle al muro riguardo temi come il sesso, l’omosessualità, il maschilismo, la femminilità maltrattata, l’ipocrisia tra le mura domestiche e il disagio psicologico. Col tempo è diventato veicolo di altre ragioni, sociologiche e ideologiche.

La leggenda vuole che fosse proprio su un tram, su cui girovagava da studente, che il giovanissimo Tennessee Williams si facesse l’idea di questa storia, divenuta poi il suo capolavoro. Un testo amato, odiato, comunque conosciuto in tutto il mondo, una pietra miliare del teatro e del cinema che ancora oggi si continua a leggere e a vedere rappresentato con interesse ed emozione. Una storia in tre atti che alza il velo sulla macchina oppressiva della famiglia, dell’anima ipocrita dei pregiudizi, la feroce stupidità delle paure morali.

Il testo è ambientato nella New Orleans degli anni ’40 e narra la storia di Blanche: dopo che la casa di famiglia è stata pignorata, si trasferisce dalla sorella Stella sposata con Stanley, un uomo rozzo e volgare, con il quale si innescherà un violente conflitto.

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