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Cittanova: Al punto di primo intervento mancano anche le medicine

GIOIA TAURO (21 settembre 2011) – C. C. è un cittadino gioiese di quarant’anni  che qualche giorno fa ha vissuto un’esperienza curiosa e sconvolgente allo stesso tempo, al punto di primo intervento di Cittanova.

«Mi trovavo a Cittanova, – ha spiegato l’uomo – e mentre camminavo ho avvertito un dolore al polpaccio, così forte da non riuscire più a camminare. Sono andato immediatamente al centro di soccorso più vicino».

Fin qui nulla di strano. Il medico di turno ha visitato l’uomo e ha capito che si trattava di una puntura di insetto e che il paziente aveva bisogno di un’iniezione a base di cortisone.

Anche qui nulla di straordinario. «Sono rimasto però senza parole – ha detto il quarantenne – nel momento in cui la dottoressa, mortificata, mi ha spiegato che la puntura avrei dovuto farla per conto mio, in quanto al centro non avevano medicinali a disposizione».

«Non sapevo se crederci, – ha proseguito il malcapitato – ma il medico mi ha anche spiegato che si trovano in una situazione del tutto particolare. Non sono neanche in grado di rilasciare un semplice certificato medico, perché per prassi dovrebbero mandare contemporaneamente un fax alle autorità competenti e non sono in possesso dell’apparecchio che gli permetta di mandarlo. Ora io mi chiedo, ma che senso ha tenere aperta una struttura di questo tipo?».

Senza parole per l’accaduto, l’uomo che quindi non è stato curato, si è recato all’ospedale di Gioia Tauro dove ha invece ricevuto le cure necessarie.

La situazione per fortuna non era particolarmentee grave, ma  è demoralizzante sapere che il centro di primo soccorso di Cittanova non è in grado di fornire alcun tipo di aiuto ai pazienti bisognosi di soccorso.

Eva Saltalamacchia

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