Un dibattito aperto per scongiurare il rischio chiusura della SGC e per ricavare possibili alternative si è tenuto a Cinquefrondi a cura della locale sezione del Partito Democratico e dei Comitati di base interessati al problema. Di “battaglia molto difficile” ha parlato la consigliera comunale Maria Lucia Alì suggerendo la creazione di un movimento comune che abbia come obiettivo la difesa dei territori jonici e pianigiani mentre Michele Galimi, coordinatore dei democratici, ha riflettuto su “una questione fondamentale” per entrambe le fasce trattata da Anas e Regione alla stregua della manutenzione di un’arteria secondaria. “Parliamo di una infrastruttura viaria che ha modificato i destini di due territori che per anni sono rimasti isolati e che oggi rischiano di ritornare indietro di 30 anni” ha detto Galimi. L’attivista Aldo Polisena, storico conoscitore dell’arteria sin dalla sua realizzazione, ha riferito della costituzione di Comitati di cittadini dei due versanti che intenderanno interfacciarsi con la Città Metropolitana per sollevare la questione del diritto alla mobilità e alla sicurezza stradale della jonio-tirreno spiegando che “sono anni che rivendichiamo la messa in sicurezza della 682 e  i cittadini hanno diritto di conoscere i tempi, le modalità e i progetti che l’Anas e la Regione intendono mettere in campo per renderla più sicura”. “I destini dei due territori sono comuni e la chiusura della trasversale di valico rappresenta un dramma per i pendolari, per il turismo e per gli scambi culturali che in questi anni si sono sviluppati. Bene hanno fatto i sindaci della Ionica a rivendicare con forza il loro coinvolgimento e ha mettere in campo iniziative di lotta nei prossimi giorni” ha riferito il segretario del Pd locrese Giuseppe Fortugno mentre Michela Chindamo, consigliera capogruppo del Pd cinquefrondese ha evidenziato come il futuro di Cinquefrondi sia anche legato alla piena funzionalità della jonio-tirreno aggiungendo che “l’impegno delle istituzioni deve concretizzarsi non solo per rivendicare sicurezza ma anche tempi certi per la riapertura della strada evitando che essa diventi un’altra cattedrale nel deserto”. In conclusione, il consigliere regionale piddino Antonio Billari, oltre a ricordare le diverse interrogazioni parlamentari per chiedere al Governo un intervento diretto sul tema ha rammentato “che il problema si affronta con un piano strategico e programmatico” rivendicando il coinvolgimento di Trenitalia per potenziare i collegamenti sull’asse Lamezia-Locri con nuovi treni mentre “all’Anas ho chiesto  di non perdere tempo, in quanto la Calabria sconta già gravi ritardi sul diritto alla mobilità dei cittadini e diversi territori vivono una condizione di isolamento.” Billari ha inoltre preannunciato la richiesta – al Presidente della Regione Occhiuto e del Consiglio Mancuso – che il caso concernente la chiusura dell’importante asse viario venga messo in discussione alla ripresa dei lavori della massima assise regionale.