«Gentile signor sindaco, vista l’impossibilità a essere da Lei ricevuto, mi trovo costretto a scriverle per renderle nota l’incresciosa situazione nella quale l’associazione che rappresento si sta venendo a trovare».
È l’incipit della lettera inviata il 27 Dicembre scorso al sindaco Giuseppe Ranuccio dal presidente dell’associazione “Amici della Musica” Antonio Gargano, per chiedere che sia consentita la prosecuzione degli spettacoli programmati alla Casa della Cultura, fino all’apertura del “Manfroce”.
La lettera del 27 Dicembre
Nella lettera il presidente Gargano premette che nella primavera del 2017 l’associazione ha partecipato al bando regionale per ottenere sostegno economico per gli spettacoli culturali. È però successo che «la Regione ha tardato moltissimo la pubblicazione della graduatoria, resa disponibile solo quando la stagione estiva era già passata e con essa gli spettacoli previsti – si legge nella lettera – L’Associazione era stata, quindi, grazie alla propria abilità, destinataria dei fondi europei, ma correva il rischio di non poterli utilizzare. Da qui l’idea di una stagione di prosa, invernale».
Dell’idea di realizzare una stagione teatrale invernale a Palmi, ne è venuto a conoscenza l’assessore Wladimiro Maisano, il quale, «pensando ovviamente al danno per la collettività tutta nell’ipotesi di una occasione di tale portata mancata, ma intanto entusiasta di potere far rinascere a Palmi, dopo quasi trent’anni di assenza, una stagione teatrale, anche in vista della apertura del teatro “Manfroce”, mi esortava ad andare avanti con l’organizzazione di una stagione di musica e prosa da far partire dalla Casa della Cultura – in una veste da lui stesso rinnovata – e farla proseguire, possibilmente nel nuovo teatro palmese – prosegue Gargano – L’Assessore alla Cultura, quindi, non solo approvò il progetto, ma addirittura ci supportò, indicandoci possibili compagnie e segnalandoci nomi di potenziali direttori artistici».
Dunque l’amministrazione comunale, del progetto di realizzare una stagione teatrale, era a conoscenza, e così l’associazione, seguendo una prassi risalente al 1981, tra l’altro prevista dal regolamento per l’utilizzo della Casa della Cultura, ha protocollato nei termini la richiesta di utilizzo dell’Auditorium, indicando le date degli spettacoli per il 2018. Ma succede che all’improvviso, l’Amministrazione comunale cambia idea, corregge il tiro e rappresenta all’associazione dei problemi fino a quel momento mai ipotizzati.
Le contestazioni dell’amministrazione comunale
«Per superare le problematiche relative alle certificazioni dei vigili del fuoco per l’Auditorium, la sala non dovrebbe contenere più di 100 posti. Questo numero era poi lievitato a 200, per la presunta applicazione del regolamento per poi restare quello attuale ma solo fino al 10 gennaio e non oltre perché la struttura verrà addirittura chiusa; il regolamento della Casa della Cultura non prevede che possano essere rappresentati spettacoli di prosa; gli Amici della Musica non avrebbero comunicato (o concordato) la stagione di prosa».
La replica di Gargano
Quanto al primo punto, il presidente Gargano chiarisce che la legge prevede per superare il divieto di agibilità imposto da verifica dei vigili del fuoco, non basta limitare a 100 il numero dei posti disponibili, ma bisogna tener conto anche della superficie della sala: «Vista la struttura dell’Auditorium, quindi, la problematicità non viene certamente dalla limitazione del numero dei posti ma da quello della superficie ben superiore ai 200 metri quadri. Ci chiediamo: gli uffici tutti finora non erano a conoscenza della situazione?».
L’Associazione avrebbe quindi subito fatto presente che il problema poteva essere superato applicando il secondo comma dell’articolo 141 del R. D. 06/05/1940 n. 635, per come modificato dall’articolo 1 comma 1 del DPR 293/2002 e dall’articolo 4 comma 1 lettera c del Decreto Legislativo 222/2016, che testualmente ora recita: “Per i locali e gli impianti con capienza complessiva pari o inferiore a 200 persone il parere, le verifiche e gli accertamenti sono sostituiti da una relazione tecnica di un professionista iscritto nell’albo degli ingegneri o nell’albo degli architetti o nell’albo dei periti industriali o nell’albo dei geometri che attesta la rispondenza del locale o dell’impianto alle regole tecniche stabilite con decreto del Ministro dell’Interno.”
«Abbiamo sottoposto il testo della disposizione anche all’Ingegnere Scarfone che si è dichiarato più volte d’accordo ad attuare la soluzione da noi proposta più volte d’accordo ad attuare la soluzione da noi proposta, per cui si sarebbe potuto ottenere un risultato davvero apprezzabile: si sarebbe sanata la irregolarità preesistente e si sarebbero create le premesse per la regolarizzazione della struttura per tutti gli usi successivi, col solo sacrificio della riduzione dei posti a duecento».
Quanto alla seconda contestazione, quella che riguarda il divieto di realizzare spettacoli in prosa alla Casa della Cultura, Gargano spiega che sì, è vero che il regolamento non autorizza espressamente gli spettacoli di prosa, ma è anche vero che questa forma teatrale viene presentata e svolta da almeno 10 anni alla Casa della Cultura, e che il regolamento prevede che l’Auditorium possa essere utilizzato per lo svolgimento “di altre iniziative aventi finalità culturali patrocinate dall’Ente o da altre Istituzioni pubbliche”.
In merito alla terza contestazione, ossia la mancata comunicazione da parte dell’Associazione dell’intenzione di realizzare spettacoli alla Casa della Cultura, Gargano replica: «Questa contestazione pare davvero surreale. Non è il caso di ripetere ancora una volta che l’iter seguito è quello ripetuto da 36 anni a questa parte che, a sua volta, è quello previsto dal Regolamento».
La lettera del 30 Dicembre
Alla missiva del 27 Dicembre 2017, ne ha fa fatto seguito un’altra, datata 30 Dicembre 2017. In questa lettera il presidente Gargano chiarisce alcune incomprensioni sorte con l’amministrazione, spiegando la natura degli spettacoli scelti. Proprio perché conscio dei “limiti” strutturali della Casa della Cultura, Gargano gli spettacoli che ha scelto di portare in scena «non saranno realizzati con scenografie a strutture rigide o in movimento, ma solo con teli, mentre l’esiguo numero di attori sul palcoscenico supera l’assenza di camerini particolarmente dotati».
Nello stesso documento Gargano chiede che vengano superate le criticità relative a caratteristiche tecniche dell’Auditorium, fiducioso del fatto che dalla data della segnalazione (30 Dicembre) a quello dello spettacolo, i problemi sarebbero stati bypassati.
Ma così non è stato: la Casa della Cultura è stata chiusa, e ad oggi non vi è però alcun atto ufficiale che lo attesti: non c’è una delibera di Giunta, né alcuna ordinanza che dispongano la chiusura dell’immobile. Solo una comunicazione ed un comunicato stampa, privi di valore giuridico.