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Carenza di personale medico nella Piana: l’Asp riduce l’orario di servizio dei PPI di Palmi e Oppido

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Ottimizzare nel migliore dei modi le poche risorse a disposizione sul territorio e ridurre al minimo i disservizi.

È con questa motivazione che l’Asp di Reggio Calabria ha rimodulato i Punti di Primo Intervento di Palmi e Oppido Mamertina (nonché di Scilla), che presteranno servizio non più h24 ma h12, quindi con chiusura nelle ore notturne.

Una scelta che è il frutto di un confronto in Prefettura tra Asp e sindaci dei comuni interessati e che si è resa necessaria dopo la riapertura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, chiuso temporaneamente per carenza di personale. Una carenza di medici che non ha lasciato altra scelta se non quella di rivedere gli orari di chiusura dei due PPI pianigiani, favorendo il funzionamento h24 del Pronto Soccorso gioiese.

Ieri, in serata, il sindaco di Palmi Giuseppe Ranuccio, comprendendo le motivazioni che hanno dettato una tale decisione, ha così commentano: Come anticipato lo scorso mercoledì a seguito della riunione tenutasi in Prefettura, in questi giorni insieme ai colleghi sindaci della Piana siamo al lavoro per scongiurare la chiusura del Pronto Soccorso di Gioia Tauro. Data la drammatica carenza di personale, al fine di ottenere questo risultato sarà richiesto un temporaneo sacrificio per reperire le forze necessarie al funzionamento del vicino pronto soccorso. Per tale ragione si è stati costretti ad adottare la difficile decisione di ridurre l’orario di apertura di alcuni punti di primo intervento, tra cui quello di Palmi, che sarà aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 20.00, rimanendo chiuso in orario notturno».

Scelta difficile da mandare giù, ma necessaria per scongiurare la chiusura di un presidio di quella importanza, una chiusura che non possiamo assolutamente permetterci atteso che quello di Gioia Tauro è l’unico pronto soccorso presente in zona. Il P.P.I. di Palmi registra mediamente un ingresso a notte ed è limitato nelle terapie cui poter sottoporre i pazienti, numeri ben minori rispetto a quelle di un Pronto Soccorso, che può invece intervenire in modo differente sul paziente in accesso. Meglio dunque avere un P.S. pienamente efficiente che non un P.P.I., in cui le possibilità di intervento sono comunque poche e i cui esigui numeri di accesso attuali, per la burocrazia, difficilmente giustificherebbero il suo mantenimento in attività e avrebbero dovuto comportare a priori una possibile chiusura. Senza un Pronto Soccorso, come purtroppo già accaduto in passato, si rischierebbe di perdere vite umane per non poter prestare il servizio dovuto.

Si tratta comunque di un sacrificio temporaneo, richiesto a tutti, cui dobbiamo far fronte con senso di responsabilità, abbandonando i campanilismi e lavorando insieme per gli interessi e il diritto alla salute di tutti i cittadini della Piana. Finché saremo costretti a scelte di questo tipo, di fatto una guerra tra poveri, non potremo mai avere una sanità degna di questo nome. Confidiamo nel neoeletto presidente Occhiuto, nominato commissario per la sanità in Calabria, affinché non solo venga ristabilita al più presto la piena operatività del P.P.I., ma si proceda invece a un suo potenziamento».

Di tutt’altro tenore le parole del sindaco di Oppido Mamertina, Bruno Barillaro che riconosce l’assoluta necessità di tutelare l’apertura h24 del Pronto Soccorso di Gioia Tauro, ma evidenzia come «il piccolo Ospedale di Polistena non è sufficiente a gestire le esigenze sanitarie, anche e soprattutto in termini di emergenza-urgenza, di 180.000 mila abitanti, popolazione che quantomeno raddoppia durante il periodo estivo. I punti di primo intervento dovevano essere potenziati e messi realmente nella condizione di funzionare garantendo così una decongestione del Pronto Soccorso di Polistena che attualmente è al collasso. La logica di depotenziare, poco alla volta, le risorse umane e strumentali di servizi efficienti per poi chiuderli adducendo la loro scarsa produttività non può più essere accetta. Chiederò a breve un incontro con il Presidente Occhiuto per meglio evidenziare la pietosa situazione in cui versa la sanità nella Piana in generale e nella fascia preaspromontana in particolare e sono certo che il mio accorato appello al buon senso non sarà sottaciuto».

 

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