PALMI – Ieri è stato il suo giorno, il giorno di Salvo Boemi tra la gente, in piazza I Maggio, per la sua prima uscita pubblica insieme a tutta la squadra che sostiene la sua candidatura a sindaco nel centro sinistra.
Prende la parola per ultimo, dopo i candidati al consiglio comunale, e parla alla gente, ai giovani. Un discorso di pochi minuti, che racchiude il senso della sua scelta di aderire al progetto del centro sinistra.
“Le attenzioni della classe politica, negli ultimi tempi, si sono sempre rivolte alle esigenze di chi sta al vertice di un’ideale piramide che è la nostra società”, ha detto Boemi, “ed io, qualora dovessi diventare sindaco, voglio capovolgere questa tendenza, guardando alle esigenze di chi sta alla base della piramide, i più deboli”.
C’era tanta gente in piazza, che ha ascoltato con attenzione le sue parole, che lo ha applaudito ed interrotto più volte; a quella gente Boemi ha chiesto di costituirsi in “comitati di quartiere, con un rappresentante che si relazioni con me, se sarò sindaco, ponendo alla mia attenzione le esigenze del quartiere in cui vive”, ad ha anche assicurato che “appena sindaco, vorrei istituire una stanza a palazzo San Nicola, nella quale incontrare una volta a settimana i cittadini, ascoltando le loro esigenze”.
C’erano soprattutto tanti giovani in piazza I Maggio, i giovani delle liste elettorali, ma anche tanti tanti ragazzi curiosi ed interessati. “Voi giovani, e diversamente giovani, dovete tornare ad innamorarvi della politica, dovete tornare a fare politica, perché il presente è vostro”.
Ha infine rivolto un appello, a tutti: “votare per il centro destra e votare per il centro sinistra non è la stessa cosa, perché sono diversi i progetti, gli ideali, i valori, le persone. Io ho rispetto di tutti, ma so che è così, che c’è una grande differenza tra i due schieramenti”.
Nessun accenno al programma, perché Boemi vuole perfezionare quello proposto ascoltando le richieste della gente; “i programmi contano, ma relativamente. Quel che conta di più è come vengono realizzati, e chi si impegna per la loro realizzazione”.
Viviana Minasi