“Attenzione alle cadute, in zona non esistono Ospedali”. Mentre il Giro d’Italia stava per entrare a Palmi, sulla Statale 18 davanti ai cancelli d’ingresso di un centro commerciale, il comitato civico “Pro Salus” esponeva uno striscione di denuncia, alla luce delle ultime non confortanti notizie sulla ditta che dovrebbe costruire l’ospedale della Piana.
Un messaggio solo all’apparenza ed ironicamente rivolto ai corridori del Giro.
La Tecnis è una società che sta annegando nei suoi debiti: 366 milioni, si legge in un documento depositato in Tribunale a Catania il giorno della discussione dell’istanza di ristoro del debito, richiesta dai vertici Tencis, società siciliana che si è aggiudicata i lavori di costruzione degli ospedali della Piana e della Sibaritide.
Numeri che mettono in dubbio la realizzazione dell’Ospedale, perché la società sarebbe a rischio chiusura; nei giorni scorsi, infatti, i dipendenti dell’azienda siciliana hanno protestato dinanzi al Ministero del Lavoro e da questa mattina sono in sciopero per tutta la giornata.
Al Ministero dello Sviluppo Economico, due giorni fa, si è svolto un tavolo tecnico proprio sulla Tecnis; i sindacati si sono mostrati preoccupati per il pagamento degli stipendi ai lavoratori e per il futuro dell’azienda.
La protesta di questa mattina della Pro Salus, sulla Statale 18, vuole essere un modo per mantenere alta l’attenzione su un tema di vitale importanza quale è il diritto alla salute di ogni cittadino, che purtroppo nella Piana di Gioia Tauro diventa quasi privilegio.