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Arresto consigliere Parisi, Enzo Infantino: “Palmi è stanca di inchieste giudiziarie sui politici. Dimettetevi”

Il comune di Palmi

Ancora reazioni da parte del mondo politico extraconsiliare all’arresto del consigliere comunale di maggioranza Gabriele Parisi, coinvolto nell’ultima operazione della Dda reggina, con la pesante accusa – ancora tutta da provare – di associazione di stampo mafioso.

Enzo Infantino di “Progresso e Libertà” attraverso una nota stampa, traccia un’analisi del quadro politico non solo attuale. Ricordando che “un soggetto indagato non può essere considerato colpevole fino a quando non ci sarà l’ultimo grado di giudizio”, Infantino sottolinea che “non si può far altro che evidenziare come ancora una volta un esponente della maggioranza di destra, che governa da quattro anni la città di Palmi, è coinvolto in gravi inchieste giudiziarie. Per questo, in attesa della verità giudiziaria, non possiamo sottrarci da una valutazione di tipo politico”.

Valutazione che non può non prescindere da quanto accaduto dal 2013 ad oggi in seno alla maggioranza, colpita da inchieste giudiziarie che hanno interessato più di un soggetto.

Lo stesso Infantino ricorda i casi giudiziari che hanno visto coinvolti un ex assessore ed i familiari dell’ex vicesindaco, e dice “come è successo in passato con il caso del vice sindaco Mattiani, che a seguito della condanna del padre accusato di aver favorito la cosca Gallico, si dimise dalla carica, e con la vicenda dell’assessore Isola, accusato di tentata concussione, ci interroghiamo come sia ancora possibile che il sindaco di Palmi faccia orecchie da mercante e non senta il bisogno di chiedere scusa alla città e dimettersi”.

Le dimissioni sarebbero per Infantino un gesto legato “alla particolare condizione di degrado etico e morale in cui versa la maggioranza che in questo momento governa la città”, chieste alla luce di quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti dei soggetti coinvolti nell’inchiesta Alchemia. Un’inchiesta che – in ipotesi d’accusa – avrebbe svelato un quadro allarmante rispetto alla capacità di condizionamento del voto amministrativo a Palmi, da parte di soggetti accusati del reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

“Abbiamo letto con attenzione l’ordinanza di custodia cautelare con particolare riferimento alle pesanti accuse contestate al consigliere comunale di Palmi, Gabriele Parisi, dei suoi presunti rapporti con esponenti considerati vicini alla cosca Parrello-Gagliostro e dell’aiuto elettorale ricevuto da questi in occasione del rinnovo del consiglio comunale del 2012 – scrive ancora Infantino – Dalla lettura delle carte appare evidente la mobilitazione elettorale di questi soggetti nei confronti di Parisi, la cui presunta condotta illecita rimane al vaglio degli inquirenti”.

I tempi per giungere al processo, e quindi ad un giudizio, sono ancora lontani ma è innegabile che nell’attesa che si chiuda un processo, nell’eventualità di un rinvio a giudizio, l’immagine di Palmi è quella di una città colpita e ferita.

“Il popolo palmese non può continuare ad assistere ad inchieste che coinvolgono esponenti della maggioranza e soprattutto non può più continuare a sopportare l’arroganza e la concezione privatistica della cosa pubblica – conclude Infantino – È vero, le condotte penali sono soggettive ma è anche vero che Barone ha la responsabilità politica nell’aver costruito una aggregazione elettorale che, come si è visto, ha subito, su alcuni suoi elementi, forti condizionamenti da parte di presunti affiliati a consorterie ‘ndranghetiste. Il punto su cui grava la nostra preoccupazione è se in questi anni quei condizionamenti elettorali si sono trasferiti nell’azione amministrativa. Noi ci auguriamo di no. Siamo certi, però, che su questa questione la magistratura ha la possibilità di fornire ai cittadini palmesi forti elementi di rassicurazione”.

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