Stamattina, presso la Tonnara di Palmi, l’amministrazione comunale ha presentato il progetto di ampliamento e ristrutturazione del lungomare, accompagnata dal sindaco metropolitano di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. L’iniziativa è stata presentata dal sindaco come un’opera sensazionale, in un clima di generale curiosità.
Il sindaco di Palmi, Giuseppe Ranuccio, ha descritto il progetto come un tassello del più grande piano di opere pubbliche degli ultimi decenni. Tuttavia, non sfugge come questa narrazione sembri più un tentativo di rispondere alle critiche, sempre più insistenti, degli oppositori che nascono soprattutto sui social media. Ranuccio ha lodato la sua amministrazione, ma un dubbio sorge: quanto c’è di concreto e quanto è propaganda?
Falcomatà, dal canto suo, ha posto l’accento sul ruolo del nuovo soggetto amministrativo che ha sostituito la Provincia, evidenziando il superamento delle logiche campanilistiche e l’importanza dell’avvicinamento tra i territori. Un discorso che, ha anche il sapore di una giustificazione per un sistema che ancora arranca sotto il peso della burocrazia che tarda a completare tutti gli iter per andare a pieno regime, con responsabilità da attribuire ad ogni livello istituzionale.
Il progetto promette di riqualificare due chilometri del lungomare, dallo Scoglio dell’Ulivo fino al “Fortino”, ma tralascia i restanti tre chilometri, proprio quelli che coinciderebbero con l’area di interesse di una proposta di costruzione di un secondo porto, presentato da una società privata. Certamente una coincidenza, ma alcuni presenti non la pensano così, e il sindaco si è affrettato a minimizzare, tacciando di malafede chi ha sollevato il problema, prevalentemente attraverso i social piuttosto che nelle sedi opportune.
Il progetto inoltre desta preoccupazioni tra i partecipanti: i disagi per i cittadini, sono assicurati, ad essi è stata chiesta comprensione, soprattutto durante la stagione estiva, e la sovrapposizione con i lavori del porto già annunciati da tempo rischia di creare ulteriori ritardi e problemi logistici. C’è poi la domanda cruciale sull’impatto ambientale e sulla reale utilità, tutta da valutare, di un secondo porto, che sembra contraddire la promessa fatta oggi dai tecnici e dall’assessore Riotto di “restituire piuttosto che prendere territorio”, generando verosimilmente una sorta di concorrenza tra la struttura nascente e quella in essere, anche se a dire del Sindaco tutto è ancora in una fase conoscitiva e nulla è stato deciso in merito.
Conclusioni fra Speranze e Scetticismo
La comunità è divisa. Da una parte, chi spera in un futuro di sviluppo e bellezza per la Tonnara; dall’altra, chi vede in queste promesse un déjà-vu: tanti annunci, poche realizzazioni, e sempre più dubbi sulla visione di lungo termine.
La vera domanda rimane: questo progetto è un passo avanti per Palmi o solo l’ennesimo episodio di politiche contraddittorie? Il tempo, e i cantieri, daranno la risposta.