GIOIA TAURO- Si è tenuta ieri pomeriggio presso Sala Fallara, la cerimonia di consegna del premio Kairos, giunto alla sua undicesima edizione.
L’associazione culturale Kairos, ha assegnato quest’anno il premio alla neurologa calabrese Amalia Bruni, medico, ricercatrice e studiosa dei disturbi relativi all’Alzheimer.
Una platea numerosa e attenta ha seguito con interesse l’intera cerimonia aperta dalla presidente di Kairos, Milena Marvasi.
La presidente, oltre a ringraziare i presenti, ha voluto sottolineare l’impegno dell’associazione nell’ambito culturale gioiese, necessario per “raggiungere traguardi importanti” e ha manifestato sentimenti di orgoglio per la presenza della Bruni, neurologa di fama mondiale.
I saluti istituzionali del sub-commissario prefettizio Saverio Emilio Buda sono stati seguiti dagli omaggi di accoglienza riservati alla neurologa da parte degli Ordine dei Medici di Palmi, nella persona di Giuseppe Zampogna.
Durante la cerimonia, Totò Castellano ha dato lettura del curriculum della neurologa, elencando in particolare i suoi studi di ricercatrice in Italia e all’estero e il suo impegno per la nascita del Centro Regionale di Neurogenetica di Lamezia Terme.
Michele Mammola vicepresidente di Kairos, ha poi relazionato sulla vita professionale e sugli studi compiuti dalla Bruni nel corso degli anni. In particolare Mammola, ha voluto parlare ai presenti in sala della cosiddetta “Nicastrina” proteina della membrana del cervello, isolata e scoperta grazie al contributo della neurologa calabrese, che ha poi voluto omaggiare Nicastro nel rinominare la stessa proteina.
Una presentazione slide commentata dalla neurologa ha poi informato i presenti sugli sviluppi e gli studi compiuti per l’Alzheimer, specie nel territorio calabrese.
Amalia Bruni ha mostrato ai presenti gli studi genetici compiuti attraverso documenti storici attestanti lo stato di salute della popolazione calabrese sin dal 1600.
La neurologa poi, oltre a manifestare la sua gratitudine per il premio conferitole ha voluto sottolineare l’importanza del lavoro compiuto nella propria terra da parte di tutti” per riappropriarci delle nostre cose e per andare lontano”.