La grande epidemia che si sta allargando a macchia d’olio anche in Calabria, necessità di azioni, misure urgenti e straordinarie. I lavori di ultimazione dei reparti sono quasi finiti, ed ora è importante pertanto, che l’ospedale di Gioia Tauro Giovanni XXIII, individuato dalla Regione Calabria come Ospedale COVID, venga attrezzato secondo quanto già stabilito dal ASP di Reggio Calabria e dalla Giunta Regionale con i 32 posti letto, con l’assunzione dei medici previsti pari a 24, che non possono essere a tempo determinato per 6 mesi, ma che invece necessitano di stabilità. Serve inoltre, l’arrivo di nuovi infermieri, di OSS ed i necessari anestesisti e rianimatori, indispensabili in un ospedale Covid. Agli stessi va fatto un piano di informazione e formazione, sulle modalità, sui rischi e sulle procedure da attuare.
Serve soprattutto l’acquisto immediato e l’arrivo degli 8 ventilatori polmonari necessari ad attrezzare le sale di rianimazione, di cui non abbiamo notizie.
È importante allo stesso modo sbloccare i soldi di tac e mammografo già previsti con l’atto del Generale Cotticeli di dicembre 2019 e rafforzare i reparti del laboratorio di analisi e radiologia, oltre ad avviare i lavori per la ristrutturazione e messa a norma del pronto soccorso, cosi come prevista dall’atto aziendale del 10 gennaio 2020.
Inoltre, sarebbe allo stesso modo importante far attraccare nel porto di Gioia Tauro una nave ospedale, come già fatto a Genova con il Traghetto “Splendid” rimodulato per l’occasione, in modo da poter garantire ulteriore pronta assistenza ad una popolazione totalmente sprovvista di strutture sanitarie adeguate.
Solo rimettendo mano alla struttura e rivedendola nel suo insieme la sanità si può pensare di combattere e limitare la diffusione del virus.
L’emergenza si affronta anche programmando il futuro della sanità della Piana e rilanciando e potenziando la struttura ospedaliera di Gioia Tauro che non può e non deve diventare un semplice lazzaretto, ma invece una struttura in grado di dare risposte in questo momento di crisi sanitaria generale.