Riceviamo e pubblichiamo:
Si ritorna tutti a casa con il naso all’insù dopo aver partecipato al primo appuntamento del Progetto “ Il caffè delle scienze e delle Lettere”che stasera, 5 Dicembre, ha avuto inizio al Liceo “N.Pizi” di Palmi.
Voluto fortemente dal Dirigente scolastico, Prof.ssa Marica Mallamaci e dai docenti di materie scientifiche, Proff. Gino Currao, Orsola Parisi e Maria Anile, il Progetto si è vivacemente concretizzato all’aperto, nell’area retrostante al Liceo, solitamente utilizzata per gli eventi estivi .
Ma, pur con la severità di un inverno in anticipo, il cielo e la Luna hanno offerto la parte migliore di sé per lasciarsi osservare!
Attrezzata l’area con 4 telescopi, è stato possibile, infatti, godere dell’osservazione diretta della Luna e delle stelle, in particolare, di Orione, di Capella, di Sirio, sotto la mirabile spiegazione della Professoressa Angela Misiano, responsabile del Planetario Provinciale Pythagoras di Reggio Calabria.
E’ stata la sua presenza a rendere la serata ricca di emozioni, a partire dall’interessante e notevole lectio magistralis da lei tenuta nell’ Auditorium dell’Istituto.
La docente, con mirabile facondia, ha incantato il pubblico presente in quella che è oggi la nuova sede del Liceo Scientifico, tornando “ in questa scuola dove ho insegnato molti anni fa e dove ho rafforzato la convinzione che l’insegnamento in sé non è un mestiere, ma una missione”.
Queste le parole di esordio della Professoressa, che hanno poi spaziato, con un lungo excursus, “sui principali percorsi che, partendo dalla mezzaluna fertile dell’antica Mesopotamia, passando da Stonehenge fino ai Maya dell’America Centrale, hanno visto in scena l’uomo con i suoi primi interrogativi sull’osservazione delle stelle, sulle prime incerte risposte che hanno fatto però da apripista ad approfondimenti di studi di astronomia fino ad arrivare alle rivoluzionarie teorie astronomiche del grande eclettico Tolomeo”.
Quello che ha incuriosito di più è stato scoprire come” tutti i testi antichi del bacino del Mediterraneo hanno un’origine cosmogonica comune, che già Esiodo, autore del VII sec.a.C. cercava di spiegare nella sua Teogonia, quando l’uomo non per interessi scientifici scrutava il cielo, ma per un fine pratico, quale quello agricolo. Coi Caldei, coi Babilonesi, con gli Assiri e poi con i Greci si registrarono significativi passi avanti nello sviluppo dell’astronomia”.
Così, in questo clima di convivio, la lezione ha perso i connotati di relazione ed è divenuta una narrazione gustosa sui saperi del passato intrecciati alle “tradizioni dei mondi agreste e marinaro che da sempre hanno alzato gli occhi al cielo ad interrogare le stelle, ad osservare la natura, a cercare le risposte sui movimenti degli astri che, impercettibili ad un occhio umano disattento, disegnano figure mitologiche in quelle che noi comunemente chiamiamo costellazioni”.
Un piacere l’ascolto della relazione dell’esperta, un incanto lo spettacolo del cielo osservato coi telescopi, “un cielo di pace”, come recita il sottotitolo dato al Progetto, che “ci porterà a riflettere su temi prettamente scientifici ma anche di cultura in senso lato. Dall’osservazione delle stelle, ci accorgiamo che viviamo tutti sotto lo stesso cielo che tutti ci accomuna, in un modo che dovrebbe essere fatto di pace, serenità, fratellanza, e che, invece, nei tempi in cui viviamo, sembra un’utopia, specialmente nel nostro mare ,dove tante vite umane trovano la morte”. Queste le parole della Dirigente, Prof.ssa Maria Domenica Mallamaci che, introducendo i lavori di relazione, ha sottolineato come non bisogna lasciarsi fuorviare dal progresso che ci circonda, ma “ godere delle meraviglie del Creato”.
Il Progetto si inserisce nella cornice dell’ Orientamento, la cui responsabile è la Prof.ssa Maria Bonfiglio, che allarga l’evento anche alle scuole medie presenti nel territorio per farle sentire partecipi di quest’attività.
La serata si è conclusa con gli “occhi telescopici” puntati alle stelle e con le orecchie deliziate dalle melodie musicali eseguite dagli alunni.
A cura della Prof.ssa Marilea Ortuso