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Al liceo “Guerrisi” di Cittanova un progetto per “accendere la fiaccola della solidarietà”

“Accendere la fiaccola della solidarietà” per la popolazione della Turchia duramente colpita dal terribile terremoto verificatosi lo scorso febbraio, per i cittadini dell’Ucraina che da oltre un anno combattono per la loro libertà, per i migranti che ogni giorno rischiano la vita in mare alla ricerca di un futuro migliore.

Queste le tematiche al centro dell’iniziativa che si è svolta mercoledì 5 aprile nei locali del Liceo Scientifico “Michele Guerrisi” di Cittanova, diretto dalla Dirigente Scolastica Avv. Clelia Bruzzì, a conclusione di un progetto che ha visto coinvolte tutte le classi coordinate dalla docente di religione Pasqualina Ierace.

Un progetto di solidarietà che nasce per sostenere concretamente, attraverso una raccolta fondi, le famiglie turche che nel mese di ottobre avevano ospitato alcuni studenti del liceo cittanovese attraverso il progetto Erasmus, e che a causa del terremoto si sono viste private di tutti i loro beni, ma che in seguito ha allargato i propri orizzonti aprendo riflessioni su tutti coloro che in questo momento storico stanno soffrendo per via di guerre e migrazioni.

Gli studenti e le studentesse durante il periodo quaresimale hanno così raccolto i fondi da destinare alle famiglie dei terremotati, realizzando inoltre un filmato che potesse racchiudere attraverso musica e immagini queste vicende che negli ultimi mesi sono state al centro della cronaca internazionale.

Il video è stato poi proiettato durante l’evento conclusivo del progetto, che ha visto i ragazzi e le ragazze coinvolti nella realizzazione di alcuni gesti simbolici e di grande impatto visivo.

A concludere la manifestazione, le parole del Vicario della parrocchia San Girolamo di Cittanova don Giuseppe Borelli, che ha accompagnato per molti anni generazioni di studenti del Liceo. Il sacerdote ha elogiato i ragazzi per quanto fatto, invitandoli a proseguire quest’esperienza di solidarietà anche nella loro vita quotidiana, «perché ciò che conta è l’amore».

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