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Ai domiciliari il parroco di Messignadi

Il carcere di Arghillà

Il carcere di Arghillà

REGGIO – Sono stati concessi gli arresti domiciliari a don Antonello Tropea, il parroco di Messignadi arrestato la scorsa settimana con l’accusa di prostituzione minorile, sostituzione di persona, detenzione di materiale pornografico e adescamento di minorenni.

Dopo il lungo interrogatorio in cui il sacerdote ha risposto a tutte le domande dei magistrati, il gip Antonio Scortecci ha accolto l’istanza presentata dai legali Andrea e Giuseppe Alvaro.

Don Tropea era stato arrestato venerdì scorso dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria. L’attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile reggina, guidata dal dirigente Francesco Rattà e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è iniziata a marzo di quest’anno, quando il sacerdote 44enne sarebbe stato visto a bordo di un’auto con un minorenne, in un luogo poco frequentato e nascosto. Insospettiti da quella scena, gli agenti di polizia sono risaliti al ragazzo che era in macchina con il sacerdote, e lo hanno sentito.

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