Una frattura alla parete dell’orbita dell’occhio sinistro. È con questa diagnosi che il ventunenne P.L., studente di Gioia Tauro, ha subito un intervento martedì scorso all’ospedale di Torino.
Il tutto per il furto di un telefono, degenerato in pochi secondi in un’aggressione che avrebbe potuto finire anche peggio di così.
P. L. studia economia nella città piemontese da due anni, e venerdì sera si trovava in piazza con gli amici. “Ascoltavamo della musica, – ha detto – quando un mio amico è venuto a chiedermi una mano. Gli avevano rubato il telefono. Si era avvicinato ad un gruppo di ragazzi per una sigaretta e glielo hanno sfilato in un attimo”.
I due ragazzi hanno cercato di parlare con il gruppetto in questione con il solo fine di recuperare il cellulare. “Ci hanno accusato di essere razzisti, – ha commentato P.L. – dicevano che ce l’avevamo con loro solo perchè stranieri”. E dopo poco sono cominciati gli spintoni.
“Uno di loro mi ha spinto e da dietro mi sono arrivati due o tre pugni in testa. – ci ha raccontato – Sono caduto a terra e ho cercato di spostarmi dal cerchio che si era formato intorno a me. Mi avevano anche preso il telefono”.
Il ragazzo è stato inseguito per la piazza e picchiato ancora. Il pugno all’occhio è stato il più violento. Ma fortunatamente è proprio in quel momento che sono arrivati i carabinieri che hanno subito fermato i ragazzi e sorpreso il ragazzino colpevole del colpo più duro con due bottiglie di vetro rotte in mano e chissà con quali intenzioni.
“I carabinieri hanno preso il controllo della situazione. È stata chiamata l’ambulanza e sono stato trasportato in ospedale. – ha aggiunto P. – Erano le 3 di notte e alle 6 del mattino mi hanno trasferito in un’altra struttura ospedaliera in vista dell’operazione all’occhio”.
Lo studente universitario è stato operato lo scorso martedì. Raggiunto subito dai familiari verrà dimesso domani.
“Credo che situazioni del genere si potrebbero evitare. – ha commentato – Ho rischiato di perdere la vista e per cosa? Per la noia di alcuni ragazzi che non sanno come altro divertirsi. Spero che paghino legalmente ed economicamente per ciò che hanno fatto, e che azioni del genere non avvengano più”.