«Grande apertura a tutte le proposte che arrivano dalla scuola».
Giuseppe Idà, sindaco di Rosarno e presidente dell’assemblea dei primi cittadini della Piana, ha incontrato gli studenti dell’ITIS “Conte Milano” di Polistena, nell’ambito del progetto A scuola di Open Coesione.
22 ragazzi, aggregati nel team di ricerca humanITIS, si occupano di monitorare un progetto finanziato dai fondi europei che ha a che fare con l’accoglienza e l’integrazione dei migranti. Il sindaco Idà ha accettato di buon grado di sottoporsi alle domande degli studenti, ed ha aperto un importante focus sullo stato dell’arte delle migrazioni nella Piana e le prospettive.
«In pratica l’emergenza – ha spiegato Idà – è cronicizzata. Come primi cittadini ci barcameniamo tra diverse problematiche di gestione della presenza dei migranti sul territorio. Non c’è dubbio che negli ultimi due anni alcune cose sono migliorate, sebbene ancora il coordinamento tra regione e territori non sia ottimale. Ma almeno alcuni ghetti sono stati smantellati».
Le prospettive a breve termine non sono rosee. «Insieme al collega di San Ferdinando – ha aggiunto il primo cittadino – ci troviamo ad affrontare, più di tutti, situazioni complesse. Dobbiamo far fronte e presenze massicce e riuscire a coordinare gli sforzi per prevenire difficoltà di convivenza tra popoli».
Il team humanITIS ha preparato, attraverso settimane di lavoro, coinvolgendo lavoratori, parti sociali, e anche l’eurodeputata Laura Ferrara, una proposta dettagliata. «Vorremmo chiedervi – ha spiegato il project manager Pietro Iodice – se sia possibile costruire un sistema di accoglienza diffusa sul territorio. Una sorta di contro-accordo di Dublino, secondo cui i migranti possono essere ospitati in diversi centri della Piana, immaginando di utilizzare i fondi europei, magari quelli del PON sicurezza, per creare un sistema di trasporti che consenta loro di viaggiare verso i luoghi di lavoro, sottraendo gli stessi migranti dalla morsa dei caporali».
Il sindaco Idà ha preso nota, rilanciando. «Mi pare, prima di tutto, una proposta di buon senso. Ci sono, tuttavia, alcuni ostacoli. In primis non si possono costringere i migranti ad accettare soluzioni abitative in centri non graditi. Insieme ai colleghi stiamo ragionando proprio su eventuali soluzioni collegiali». Idà, infine, cogliendo la grande voglia di partecipazione degli studenti, ha anticipato che «faremo a breve una sorta di punto operativo sul tema, e lo faremo in un incontro con gli assessori regionali che avranno delega sia per quel che attiene l’immigrazione che l’agricoltura, visto che sono due temi che non possono essere disgiunti. A quel tavolo, ovviamente, mi piacerebbe che anche voi esprimeste la vostra proposta».
Il preside, Franco Mileto, ed il docente responsabile di progetto ASOC, Domenico Mammola, hanno ringraziato il sindaco per la disponibilità, spiegando che «l’obiettivo della scuola è anche quello di creare cittadini responsabili e capaci di incidere nella società presente, non solo come prospetti futuri».