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A Palmi il convegno sull’autodifesa organizzato dall’Associazione Donne Giuriste Palmi alla presenza del CONI

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L’Autodifesa nell’ambito della violenza di genere potrebbe essere visto erroneamente come un modo per farsi giustizia da soli. In realtà parlare di autodifesa è una “provocazione” che l’Associazione Donne Giuriste Italia – Sezione di Palmi ha voluto lanciare nel convegno Autodifesa femminile e formazione contro la violenza di genere, tenutosi il 24 marzo 2023 nella Sala Consiliare D.A. Cardone.

L’incontro, promosso dall’ADGI, patrocinato dal Comune di Palmi, dal Consiglio Regionale della Calabria, dal CONI Comitato Regionale Calabria e dal Panathlon Club Reggio Calabria, è stato un pretesto per confrontarsi con istituzioni, esponenti della magistratura e soprattutto con le massime autorità sportive regionali, come il Presidente del CONI Calabria Avv. Maurizio Condipodero, e della Città Metropolitana, come l’Avv. Irene Pignata, Presidente del Panathlon: grande attenzione per l’argomento è stata manifestata dal mondo della scuola, rappresentato dalla docente Patrizia Napoli, collaboratrice del Dirigente Scolastico per l’Istituto Einaudi-Alvaro; e dalla garante della salute per la Regione Calabria, la prof.ssa Anna Maria Stanganelli. La Dott.ssa Eliana Ciappina, Giornalista e Progettista Sociale, moderatrice dell’incontro, ha fin da subito rivelato il vero significato della parola “autodifesa” fulcro del convegno: prevenzione. «Come mai un tema così trasversale? In realtà ci consente di approfondire una delle quattro “P” della Convenzione di Istanbul: politiche integrate e raccolta dati, prevenzione, educazione alla parità, procedimento giudiziario. Si fa dunque riferimento, in questo caso, alla rete di protezione e prevenzione, che può essere costituita da valori educativi oppure da una prevenzione fisica e qui entrano in gioco lo sport e l’etica sportiva». 

Una prevenzione che però non può essere attuata se la rete tra istituzioni, legislatori e cittadini è slegata, come ribadisce il Presidente del Consiglio Comunale di Palmi, Avv. Francesco Cardone: «Pensare a una forma di autodifesa femminile contro la violenza di genere significa che forse non siamo riusciti a dare una giusta tutela al genere femminile. Abbiamo il dovere di intervenire: bisogna riflettere su quale sia il senso delle istituzioni e quale sia il ruolo del legislatore. Abbiamo il dovere di tutelare le scelte di qualsiasi cittadino, è lì che nasce il senso civico». 

L’ADGI, come afferma la sua presidente, l’Avv. Giovanna Suriano, «Vuole essere un corpo intermedio così come altre associazioni, che parta da un dato certo, quello della tutela dei diritti e della certezza della pena, l’applicazione delle norme che può e deve essere migliorata. Ma noi abbiamo condiviso la necessità di andare oltre, il valore positivo dello sport e di prassi preventive, e il dott. Condipodero è promotore di questa mentalità. Forse la strada è stata quella giusta unendo il mondo scolastico con l’attenzione a quello della salute». E l’adesione a questo momento condiviso di cultura e politica e sociale è stato condiviso da esponenti della politica, come la Senatrice della Repubblica Tilde Minasi: «Al netto dell’autodifesa che credo vada sempre promossa, credo si debba parlare di violenza in maniera più strutturata perché se è vero che il 70% delle donne uccise aveva già denunciato significa che qualcosa nel sistema non funziona. Solo partendo dai giovani e con una corretta informazione possiamo insegnare il rispetto per le differenze». 

Partire appunto da una solida base sociale, usando cautela, come sostiene il Procuratore della Repubblica di Palmi Dott. Emanuele Crescenti: «Gran parte del lavoro nei tribunali di Palmi è dato dalla violenza di genere. Non bisogna però scaricare sulla giustizia la risoluzione dei problemi. Noi non siamo dei medici, non siamo fautori della salvaguardia e dell’intervento immediato, la prevenzione è soprattutto nell’educazione sociale: pensare che si debba intervenire ogni volta che un ex fa una telefonata significa esagerare perché ai processi di violenza di genere ne corrispondono altrettanti di calunnia e uso dei minori per aggredire l’altro coniuge». Discorsi che mirano alla prevenzione anche quelli dell’Avv. Angelo Rossi, Presidente Ordine Avvocati Palmi, che vede nel progetto ADGI una realtà diversa a cui possiamo fare riferimento; e il Consigliere dell’Ordine, Avv. Giuseppe Saletta, che vede nella Chiesa un ruolo decisivo nel decifrare i segnali negativi in una coppia di futuri sposi.  

Da remoto, non è poi voluta mancare l’Avv. Irma Conti, già Cavaliere della Repubblica per la lotta alla violenza sulla donna: «Non può essere solo una questione giudiziaria. Questa non è una fragilità della donna, ma una fragilità del sistema. Noi abbiamo una magistratura che ha una normativa interventista. La violenza sulla donna è un problema subdolo. Un uomo che picchia una donna è un uomo criminale», ha ribadito la presidente nazionale ADGI

Il convegno ha visto la partecipazione e vicinanza della Presidente del Rotary Club di Palmi Avv. Stella Morabito e dei Comitati della Croce Rossa di Palmi e di Rosarno

L’utilità del Convegno ADGI si è vista nell’unione di fondamentali istituzioni, come la sanità: «Riteniamo che iniziative come queste siano fondamentali perché secondo l’OMS siamo in una vera e propria emergenza sanitaria», ha affermato la garante per la Salute Annamaria Stanganelli. «Sono tante le segnalazioni che arrivano al Garante. Il 31,5% delle donne ha subìto almeno una violenza nella vita (psicologica o fisica) sono circa 8mila le chiamate al 1522 in Italia. Sono dati importanti rispetto allo stato di salute psicofisico della donna. La legge regionale 43/2022 vuole superare le discriminazioni di genere, ma anche al Consiglio Regionale l’inserimento della figura del garante delle vittime di reato. Ci sono tanti buoni segnali di sensibilità verso questo tema».

Una lotta, quella alla violenza di genere, che ha fatto propria anche il CONI, rappresentato a livello regionale dal presidente Maurizio Condipodero e a livello nazionale dalla vicepresidente ed argento olimpico nello slalom speciale ai Giochi Invernali di Innsbruck ‘76, Claudia Giordani: «Ringrazio l’avv. Condipodero per l’impegno che dimostra. La missione del Comitato Olimpico è quello di cercare di rendere il mondo migliore, e come farlo al meglio se non dando la massima attenzione alla parità di genere, al rispetto, l’inclusione, la solidarietà l’amicizia. La parola “insieme” è stata aggiunta da un anno al motto olimpico. Insieme è la condizione inequivocabile per migliorare la nostra società, lo sport è a disposizione bisogna però sostenere lo sport affinché svolga questo compito importante». E la diffusione dell’etica sportiva è perfetta per la formazione di ragazzi e degli uomini di domani. Ecco perché CONI e Panathlon, massimi promotori dello sport e dei suoi valori, organizzano in tutta Italia corsi di autodifesa personale. Come il recente corso promosso dal Panathlon Club di Reggio Calabria, col patrocinio del CONI Calabria, per una classe del Liceo Sportivo A. Volta di Reggio Calabria, è il racconto di come lo sport fatto bene stravolga la violenza stessa fino quasi a cercarne le origini.

L’Avv. Irene Pignata, presidente Panathlon, associazione di sportivi ed ex sportivi uniti in nome del motto “Ludis Iungit”, ossia “Lo sport unisce, ha spiegato come il progetto di 60 ore all’interno del percorso PCTO (Percorso di Competenze Trasversali e di Orientamento) basato sull’Autodifesa, in realtà avesse come temi fondamentali la non violenza, il rispetto per se stessi e per gli altri, la lotta alla violenza di genere e di specie. «È iniziato il 25 novembre, abbiamo bandito un concorso per creare uno slogan contro la violenza, non solo contro le donne ma in generale – ha ricordato la dott.ssa Pignata -. Ormai è consolidato che la terza agenzia formativa, dopo la famiglia e la scuola, sia proprio lo sport: tra queste tre agenzie ci vorrebbe maggiore collaborazione. Noi nel nostro piccolo abbiamo la carta dei genitori che hanno figli che fanno sport, perché l’uomo violento di oggi ha assistito o subito o è stato incitato alla violenza in famiglia, noi cerchiamo di agire in fase di crescita e agire anche sui genitori. La difesa personale, in senso lato, può essere intesa come conoscenza del problema, ad esempio sapere individuare quando una violenza è anche psicologica.  È stato fatto un corso di difesa personale sia a uomini che a donne di una delle classi dai maestri di karate dell’antica società reggina Fortitudo 1903».

Una grande attenzione alla parità di genere è negli scopi educativi  della docente dell’Istituto Einaudi – Alvaro di Palmi, Patrizia Napoli, «La scuola deve essere una “palestra” di parità tra i sessi, e di educazione al contrasto contro la violenza di genere e di tutte le forme di discriminazione; spesso ha il compito di sopperire alle lacune educative della famiglia, essendo di supporto alle Life Skill, cioè capacità relazionali e sociali che permettono di affrontare la vita quotidiana e i suoi cambiamenti, instaurando relazioni positive fondate sul rispetto e sul riconoscimento delle differenze». Nel dettaglio l’Einaudi – Alvaro, ha promosso una serie di frequenti iniziative volte a mettersi nei panni dell’altro: «L’8 marzo, l’istituto professionale, di utenza maschile, ha organizzato un incontro dove ha partecipato una donna vittima di violenza domestica; inoltre abbiamo stabilito un protocollo d’intesa col Ministero dell’Interno e i Ricercatori del Dipartimento di Psicologia della Sapienza di Roma per prevenire situazioni di bullismo, cyberbullismo e violenza di genere attraverso uno strumento interattivo che proiettava situazioni a tema dove gli studenti erano “protagonisti”», ha ricordato la dott.ssa Napoli nel suo intervento. 

L’evento, conclusosi con il dono del prestigioso gagliardetto del CONI Calabria, vuole essere da pungolo per una maggiore collaborazione tra corpi intermedi e istituzioni, affinché tutte le parti sociali siano sensibilizzate e si possa scavare fino alle origini del problema. Perché autodifesa è prevenzione, prevedere le mosse dell’altro, neutralizzarne l’offensiva e solo in casi estremi passare all’attacco. 

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