Udienza dal Papa e premio Serto della Pace. Una giornata ricca di impegni istituzionali ed umani per il primo cittadino di Cinquefrondi Michele Conia che, assieme ad una piccola delegazione dell’amministrazione comunale in trasferta a Roma, ha ricevuto lo scorso 1° giugno il premio Serto della Pace presso la Sala Alessandrina del Complesso Monumentale Santo Spirito in Sassia per la gestione dell’emergenza Covid e per l’accoglienza ai profughi ucraini alla presenza dell’Ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andrii Yurash. «L’accoglienza che stiamo facendo ci è venuta facile – ha esordito Conia, visibilmente emozionato nel suo intervento di ringraziamento – perché il mio comune fa accoglienza a tutti i popoli, a tutte le persone che scappano dalla guerra. In questo momento a Cinquefrondi, oltre a molte famiglie ucraine, stiamo ospitando famiglie curde ed altre provenienti dal sud del mondo. Noi facciamo parte della rete dei Comuni Solidali per scelta chiara e perché il mio è un comune dei diritti. Io penso, come dice spesso Papa Francesco, che la pace non si costruisce con le armi ma con la diplomazia. Per favore, non alimentiamo ulteriori odi con l’invio di altre armi. La guerra – ha concluso Conia – la fanno i potenti ma la pagano i poveri». Il premio Serto della Pace viene consegnato ogni anno dalla Commissione della Fondazione Accademica “Sapientia Mundi” a personalità che si sono distinte con le loro attività al servizio della comunità.