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Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria, Versace: «Accorciare i tempi di percorrenza da e verso la Calabria»

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l sindaco metropolitano facente funzioni, Carmelo Versace, è intervenuto al convegno “Linea ad Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria: quali prospettive?”, promosso da diverse associazioni e club service del territorio con la partecipazione dei senatori Nicola Irto e Tilde Minasi, del professore dell’Università “Mediterranea” Francesco Russo, di Ninni Tramontana, presidente della Camera di Commercio reggina, e di Daniele Diano, presidente della Piccola Industria di Unindustria Calabria.

«Di alta velocità – ha detto Versace – ce ne occupammo ampiamente in un’importante riunione fatta circa 14 mesi proprio nella sala del Consiglio metropolitano. Purtroppo, in quell’occasione, fummo fin troppo previdenti riflettendo sul fatto che nulla sarebbe successo. Adesso, nel pieno del Pnrr, l’importante strumento messo a disposizione soprattutto per il Sud Italia, ci troviamo a ragionare sui soliti problemi, nonostante sia trascorso più di un anno da quell’incontro e siano passati due Governi. Le questioni rimaste aperte sui territori, ahimè, restano immutate. Per questo, il mio auspicio è che il massimo livello politico, qui rappresentato dai Senatori Irto e Minasi, possa incidere affinché, in mancanza di progetti specifici calati sul territorio, si possano cancellare due fermate in Campania ed una in Calabria per accorciare i tempi di percorrenza per chi, da Reggio, deve raggiungere Roma».

«Ancora oggi – ha continuato Versace – ci troviamo di fronte a chi litiga se l’alta velocità debba passare da un Comune piuttosto che da un altro, arrivando addirittura a peggiorare le condizioni di un tracciato che, personalmente, non trova differenze fra le proposte del Governo Draghi o dell’esecutivo Meloni. Come è stato fatto in altre parti d’Italia, dove alcuni senatori hanno preteso che la fermata dell’alta velocità fosse quasi sotto casa arrivando, finanche, a deviare percorsi storici, spero che questa sia la volta buona affinché la nostra deputazione faccia di tutto perché si possa arrivare a Reggio in orari decenti. E’ chiaro: serve una strategia comune. Bisognerebbe, infatti, evitare quello a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane, leggendo sulla stampa la corsa di chi si affanna a rinfacciare agli avversari politici quel che si è fatto o non si è fatto. Si dovrebbe stare tutti un po’ più tranquilli e concentrarsi sul lavoro da fare nelle aule delle commissioni dove si possono ottenere dei risultati concreti». 

«Di certo – ha affermato il sindaco facente funzioni – la Città Metropolitana, per quanto concerne il Ponte sullo Stretto e le opere di compensazione, sarà seduta ai tavoli decisionali per dire la sua. Nessuno, infatti, potrà scegliere per conto nostro. Piaccia o non piaccia, questo Ente deciderà, insieme ai cittadini ed alle comunità del territorio, le opere che serviranno e quelle di cui si potrà fare a meno».

«Non so se il ponte si realizzerà e quando – ha concluso Carmelo Versace – ma tutte le infrastrutture che possono portare beneficio al nostro territorio devono poter vedere la luce. Tuttavia, la volontà di costruire il ponte non può certo coincidere con le oltre sei ore necessarie ad arrivare a Reggio Calabria, con una Statale 106, una Pedemontana o una Bovalino-Bagnara non all’altezza. Ci sono delle priorità che non vanno confuse con quelle che sono le grandi opere infrastrutturali. Rispetto a questo, quindi, gradirei che, da parte di tutte le forze politiche, si abbassasse la voglia di emergere o di gonfiare il petto. In questo quadro, mi piace ricordare l’opera svolta dal senatore Irto, allora presidente del Consiglio regionale, quando propose la legge sul dissesto idrogeologico o l’impegno profuso nel terzo settore dall’oggi senatrice Minasi ai tempi in cui rivestiva l’incarico di assessora regionale alle Politiche sociali. Chi fa politica e ricopre ruoli istituzionali deve avere l’onestà intellettuale di riconoscere ai propri colleghi quello che è stato fatto di positivo durante il loro percorso. Altrimenti, è bene ribadirlo, questa terra non andrà da nessuna parte».

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