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Dire stop alla violenza di genere partendo dagli adolescenti: il progetto di Malala a Palmi

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Portare gli adolescenti a ragionare e dibattere autonomamente sulla violenza e disparità di genere. 

Questo il fondamento di “Stop alla violenza di genere”, promosso dalla Camera Minorile di Palmi Malala per sensibilizzare e rendere partecipi in maniera attiva ragazze e ragazzi sul fenomeno della violenza di genere.

Il progetto si è articolato in tre fasi: nella prima, ragazze e ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado della Piana di Gioia Tauro sono stati coinvolti nelle attività laboratoriali, su tematiche specifiche, per la creazione di locandine e progetti grafici; la seconda ha visto il confronto tra i ragazzi sulla tematica scelta dalla scuola aderente; la terza fase, quella conclusiva, ha visto gli stessi ragazzi “mettersi in gioco” illustrando il lavoro svolto, aprendo dibattiti e ponendosi delle domande, nella serie di eventi finali dei giorni scorsi. Il primo evento si è tenuto l’8 marzo presso il Centro Congressi BCC di Cittanova con le scuole secondarie di secondo grado di Cittanova, Oppido Mamertina, Palmi e Rosarno (con locandina rappresentativa del Liceo Artistico di Cittanova); il secondo, il 17 marzo presso la Casa della Cultura “Leonida Repaci” di Palmi (e pubblicizzato dalla locandina dell’IC Sant’Eufemia), con la scuola media “Minniti” di Palmi e la scuola media “Visalli” di S. Eufemia d’Aspromonte; il terzo il 20 marzo presso il Cinema Teatro Manfroce di Palmi con la scuola media Zagari-Milone di Palmi e l’ultimo il 27 marzo presso l’Auditorium di Polistena con le scuole medie di Polistena e di Melicucco.

Il progetto grafico, scelto tra tutte le locandine elaborate dai ragazzi e dalle ragazze dell’IC Zagari – Milone per rappresentare il dibattito del 20 marzo “Diversità e uguaglianza tra uomo e donna”, raffigurava una scarpa da donna e una scarpa da uomo dai due lati della bilancia. In classe poi si è imparato a creare momenti di dibattito non fini a se stessi, ma che, con l’aiuto di slides, potessero essere presentati all’evento finale del Manfroce, mettendo così in luce la capacità critica dei ragazzi, e una maggiore consapevolezza su questi temi. 

All’evento, dal sottotitolo “Diversi… Ma con lo stesso peso”, gli interventi della presidente di Malala, l’avv. Carmelita Alvaro, della progettista sociale e giornalista, Dott.ssa Eliana Ciappina, e soprattutto le argute osservazioni dei ragazzi che hanno centrato in pieno la tematica trattata.

Secondo l’avv. Alvaro: «È stato compiuto un lavoro di sensibilizzazione e prevenzione sulle nuove generazioni, al fine di stimolare spunti di riflessione su se stessi e sul rapporto con gli altri a sviluppare la capacità di costruire relazioni basate sui principi di parità, equità, rispetto, inclusività, oltre che sul riconoscimento e valorizzazione delle differenze di genere”. Altro importante lavoro è stato quello di “Riconoscere i meccanismi che stanno alla base della violenza e, soprattutto, riconoscere quanto essi siano radicati culturalmente, seppur inconsapevolmente». 

Le fa eco la dott.ssa Ciappina: «Questa è stato una tappa di un percorso portato avanti dalla Camera Minorile con le scuole e lunedì ci siamo confrontati con i ragazzi che frequentano la scuola secondaria di primo grado De Zerbi – Milone, che  hanno partecipato attivamente elaborando un power point per approfondire il lavoro. La locandina è stata scelta perché rappresentava un simbolo di equità, di confronto, ma anche della diversità tra i due generi, di supporto alla complementarietà nella diversità. I ragazzi hanno manifestato una grande curiosità in merito alla diversità e uguaglianza, soprattutto di genere, ci siamo confrontati su ciò che accade in mondi e culture diversi dai nostri, come Iran e Afghanistan. È necessario però fare ancora molto per eliminare molti pregiudizi che per esempio limitano la donna ai posti di leadership e soprattutto per eliminare stereotipi in merito al patriarcato; quindi si è riflettuto sul ruolo del maschile e sul ruolo del femminile e sulla necessità di un reale processo di crescita civile ed economica condivisa che ci vede protagonisti». 

Progetti come “Stop alla violenza di genere” dimostrano che si può e si deve dialogare con i ragazzi, per dare il giusto peso al femminile, perché la bilancia della società sia equa e non tarata male dal pregiudizio. 

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