«Non riconosco pseudo comitati, che non riescono a rappresentare nemmeno le proprie famiglie, che richiedono attraverso la stampa la convocazione di Consigli comunali. Per rispetto dei consiglieri di minoranza, maggioranza e per il rispetto delle istituzioni. Non riconosco altri soggetti non democraticamente eletti in Consiglio». Ha risposto così, dall’assise cittadina convocata per discutere diversi punti all’ordine del giorno, il sindaco Michele Conia in merito alle critiche sollevate sul campo sportivo dal Comitato che ha attenzionato le finanze comunali e rappresentato dagli ex amministratori Aldo Polisena e Ivan Raso indirettamente accusati di voler “dividere la comunità”. Il sindaco, nel suo tenace intervento, ha respinto categoricamente le responsabilità sulla contrazione dell’area di gioco – «chi lo ha ristretto risponda!» ha ribadito seccamente – informando il Consiglio del deposito di un progetto tecnico per l’ampliamento del campo sportivo – attuato avvalendosi della consulenza di due ditte specializzate suggerite, per giunta, dalla stessa società calcistica USD Cinquefrondese – e di aver acquisito i relativi preventivi di spesa per la realizzazione dei lavori che ammonterebbero a circa 250mila euro a fronte di un intervento più ampio di circa mezzo milione di euro comprendente anche le tribune e lo spostamento delle torri-faro. «Chi ancora parla è, tra l’altro, responsabile di tutto questo» ha incalzato Conia che ha invitato a rivedere la posizione politica dell’epoca tenuta dal gruppo di Rinascita difendendo il lavoro svolto per il recupero della piena funzionalità del “Cimino”. Anche sull’individuazione di altra area il primo cittadino è stato tranciante avvertendo che «non tutto si può fare in qualunque altro posto» nel perimetro urbanistico comunale propugnando la concessione autorizzata alla onlus AIDA, tramite affidamento diretto, come «una struttura unica in tutta la Calabria e motivo di orgoglio per il Comune» e peraltro «non ostativa per l’ampliamento del campo sportivo» ha, infine, affermato. Sempre nello stesso Consiglio il gruppo di minoranza di SiAmo Cinquefrondi – informando di aver attivato lo strumento dell’accesso agli atti sulla questione – ha chiesto la convocazione di un’apposita adunanza consiliare per «porre fine alle strumentalizzazioni» sulla vicenda.