È tornata la manifestazione Primolio, svoltasi quest’anno in via straordinaria, per la prima volta dopo 22 anni, a Molochio, e non nella storica sede dell’Olearia San Giorgio.
L’iniziativa, giunta alla sua 22° edizione, molto articolata, ha visto diversi momenti abilmente organizzati da uno degli ideatori e registi della stessa, Rosario Franco, Funzionario dell’ARSAC/Regione Calabria.
Le prime fasi dell’attività sono state dedicate agli studenti della scuola media di Molochio ai quali è stata data l’opportunità di partecipare a dei laboratori didattici sull’olio d’oliva messi a punto dall’Associazione Slow Food Area Greganica di Reggio Calabria guidati dalla responsabile della Condotta Mariella Crucitti; gli approfondimenti specifici sull’olio li ha condotti Franco Rosario, esperto di analisi sensoriale che ha fatto vivere ai giovani studenti un articolato percorso sensoriale e di avvicinamento all’olio.
La manifestazione è proseguita con la consegna degli attestati ai partecipanti ai Laboratori dell’olio e alla consegna dei riconoscimenti di Merito alle aziende calabresi che quest’anno sono state inserite nella Guida Mondiale degli oli FLos Olei, di cui è autore e curatore il noto giornalista Marco Oreggia, presente anch’egli all’iniziativa.
Nel pomeriggio l’attività è ripresa con una partecipata ed articolata tavola rotonda, dal titolo “Il futuro dell’olio di Calabria: biodiverso e sostenibile”, durante hanno portato il loro contributo: Domenico Fazari (Presidente Primolio), Marco Oreggia (Autore della Guida Flos Olei), Marco Caruso (Sindaco di Molochio) Michelangelo d’Ambrosio (Presidente Regionale Slow Food), Francesco Macri (Presidente Regionale Copagri Calabria), Antonino Sgrò (Presidente Ordine Agronomi e Forestali Provincia di Reggio Calabria), Valter Placida (Presidente Nazionale Federazione Olivicola Olearia – Confagricoltura), Interventi sono previsti anche da Consuelo Garzo (FIOI – Federazione Italiana Olivicoltori Indipendenti), Marco Poiana (Docente di Tecnologie Alimentari Dipartimento di Agraria – Università Mediterranea Reggio Calabria), Giuseppe Zimbalatti (Rettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria), Vito Teti (Docente di Antropologia Culturale Università della Calabria); i lavori sono stati conclusi da Giacomo Giovinazzo (Direttore Generale Dipartimento Agricoltura).
L’intero dibattito è stato molto articolato e ha visto affrontare tutti gli aspetti salienti dell’olivicoltura, facendo contestualmente delle ipotesi strutturali per il rilancio futuro di tutto il settore. L’intensa giornata si è conclusa con l’assegnazione dei premi Primolio, attribuiti quest’anno a:
Al Prof. Vito Teti: «instancabile antropologo di terra calabra. Al centro dei suoi scritti il motivo della nostalgia, dell’alimentazione e della “Restanza”: solo chi resta in questa terra può coltivare i suoi frutti, quelli che ammorbidiscono le “Pietre di pane” e creano quell’arcobaleno di “Colore del Cibo”, soprattutto con riflessi giallo e verde. Figlio dei patriarchi vegetali dall’innata e nobile arte della resilienza: l’ulivo».
Al Prof. Marco Poiana «Per il contributo alla crescita e all’innovazione nel settore delle tecnologie alimentari grazie a un’attività di ricerca svolta sempre con passione. Per il prezioso ruolo docente e per la competenza e dedizione con le quali segue i suoi studenti. Per il suo continuo spendersi a favore della valorizzazione del settore olivicolo e delle produzioni qualità. Per il contributo e l’impegno profuso per sviluppo del nostro territorio, che ci spingono a considerarlo un calabrese di fatto».
A Walter Placida «Per il suo continuo spendersi a favore della valorizzazione del settore primario e delle produzioni olivicole-olearie dell’Italia intera».
A Cosimo Papandrea «Per il Suo impegno profuso alla valorizzazione delle tradizioni popolari del popolo calabrese nel mondo».
Il premio è stato assegnato anche alla memoria dell’imprenditore Adriano Raso, «esempio di sana e genuina imprenditorialità, visionario che è riuscito, con ferma convinzione a realizzare il suo grande sogno: dare lustro alle potenzialità del territorio calabrese, garantendo alle future generazioni un punto di riferimento per la cultura dell’accoglienza».