Un racconto che vuole affrontare, con lo stile del romanzo, una leggenda che circola da secoli nell’antico borgo di San Giorgio Morgeto: quella di Re Morgete, figlio di re Italo, capo degli Enotri, che sedici generazioni prima della guerra di Troia avrebbe invaso l’attuale terra di Calabria.
Pubblicato nel pieno periodo pandemico, finalmente il romanzo dedicato a Re Morgete sarà presentato dal suo autore, il prof. Francesco Greco, il 29 agosto alle ore 21 nella suggestiva piazza S. Antonio a San Giorgio Morgeto. L’organizzazione dell’evento è a cura dell’Associazione EduKare.
La narrazione, ambientata alcuni secoli prima di Cristo, si incentra sulla storia di una presunta conquista di Morgete, che scelse alcuni luoghi per edificare una grande città, creando una nuova civiltà e un nuovo popolo. La città antichissima e praticamente sconosciuta si chiamava Altanum. La sua esistenza in una delle colline a fianco al borgo di San Giorgio Morgeto è testimoniata dai resti di una grande cinta muraria e da alcune torri. Della città si sa poco, e gli storici fanno alcune ipotesi sulla sua distruzione, ma l’esistenza della stessa è attestata da documenti molto antichi.
Il territorio, identificabile nella Piana di Gioia Tauro, affascina il conquistatore e nei pressi dell’attuale borgo di San Giorgio Morgeto decide di realizzare una grande costruzione della quale ancora oggi possiamo visitare i resti, il castello.
La leggenda e il legame con questi antichi personaggi sono ancora vivi e vengono tramandati da generazione in generazione. L’autore vuole affrontarla, tentando di dare una prospettiva storica, dopo essersi calato in un approfondito studio del periodo antico, facendo rivivere al lettore un mondo perduto, ma del quale ancora oggi si possono vedere i segni e i valori trasmessi nel corso delle varie generazioni. È certamente un lavoro di fantasia, ma riesce a dare un quadro reale del tempo al quale si riferiscono le leggende e le tradizioni.
La presentazione del libro sarà presieduta dall’autore, che per l’occasione presenterà un quadro storico dei personaggi mitici a cui si riferiscono le antiche tradizioni alle quali si ispira il romanzo. L’antica caccia al cinghiale, la produzione delle antiche olive e il sissizio – primo espediente di democrazia – sono presenti nel testo, assieme ad un mondo e a una prospettiva che fa immaginare la prima costruzione sulla quale nei secoli successivi è stato edificato il castello.
Ad accompagnare la presentazione del testo, ci saranno il prof. Michele Fazzari e la prof.ssa Immacolata Raso che dialogheranno con l’autore approfondendo alcuni aspetti importanti del racconto.