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“Amuriamaru”: le fiabe della realtà di Letterio Di Francia in scena a Palmi

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Le fiabe non sempre rappresentano mondi zuccherosi per bambini: quelle raccolte di Letterio di Francia, illustre figlio di Palmi dipingono un mondo reale, a volte troppo cruento, in cui i protagonisti spesso vagano “spersi per il mondo” alla ricerca della propria fortuna, lottando tra la fame e il rischio di essere fatti letteralmente a pezzi.

Questo mondo curioso che tanto caratterizzava i racconti dei nostri antenati attorno al “braceri” riprenderà i suoi colori accesi tendenti al fosco in “Amuramaro” – studio su “Fiabe e novelle calabresi” di Letterio Di Francia, il 23 Agosto alle 21:30 al cortile del Centro per l’evangelizzazione Giovanni Paolo II di Piazzale Ibico (ex consultorio familiare) a Palmi. Lo spettacolo, della regia di Di Matteo Lombardo e Pavlos Paraskevopoulos, è prodotto dalla compagnia di promozione teatrale Attorincorso, nata nel 2005 sotto la guida della regista Lucia Catalano.

L’associazione ha sede a Rende (CS), ed organizza laboratori per bambini e ragazzi, stage formativi, oltre a mettere in scena spettacoli in varie località della Calabria.

“Amuramaro”, come sembra già efficacemente anticipare l’originale locandina illustrata da Francesca Sprovieri, è una messa in scena con momenti drammatici che esaltano le nostre radici. È un teatro del racconto, non letto, che trasmette nella forza espressiva la tenacia dei protagonisti contro un’imperante violenza e la mala furtuna.  

Lo spettacolo sostenuto dall’associazione Musicale IbicoLab e dall’ex assessore alla cultura del comune di Palmi, Wladimiro Maisano, vuole mettere inoltre in luce la particolarità stilistica delle 61 fiabe calabresi raccolte dal Di Francia nei primi decenni del ‘900: egli “intervistò” delle popolane di Palmi e dintorni, che gli raccontarono fiabe e novelle. Dopodiché il professore palmese, uno dei massimi esperti di novellistica del Novecento, sottopose i cunti a una minuziosa comparazione con fiabe nazionali e non solo. Molti di essi, apparsi per la prima volta nella raccolta del 1929 edita da Chiantore (Torino), sono rifacimenti in salsa calabrese di fiabe già esistenti. Ma è quella salsa, a volte amara, a volte esplosiva, che rende questi racconti unici nel loro genere.

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