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Gioia, il Coordinamento movimenti per la Difesa del territorio: «Sul termovalorizzatore subito tavolo tecnico e unità di crisi»

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Utilizzare il protocollo internazionale Rifiuti Zero come soluzione alternativa all’incenerimento, ecocompatibile ed in grado di sviluppare un’economia dal basso, virtuosa, ed in grado di creare effettiva occupazione, anche attraverso la nascita di start-up che si occupino di riuso e riciclo della materie, prima che queste diventino rifiuti e scarti.

È quanto è emerso dall’incontro che si è svolto ieri a Gioia Tauro, alla presenza delle associazioni del territorio che si occupano di salvaguardia dell’ambiente.

Il Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio – CMDT – ringrazia attraverso una nota i cittadini della Piana di Gioia Tauro e della provincia di Reggio Calabria che hanno preso parte, ieri, all’iniziativa in tema di incenerimento dei rifiuti, alla presenza dell’Amministrazione Comunale e di diversi sindaci.

«È emersa la forte preoccupazione, in termini sanitari, oltre che ambientali ed economici, di continuare sulla via dell’incenerimento. Invitiamo, come coordinamento, le amministrazioni comunali che, ad oggi, non si sono ancora espresse e non erano presenti, di voler prendere posizione, come ci ha ricordato, nel suo intervento, il sindaco Michele Conia che suggerisce di partire dai provvedimenti già adottati da alcuni Consigli Comunali».

Chi professa la strada dell’incenerimento, come unica soluzione possibile, seocndo il Coordinamento non conosce il manifesto Rifiuti Zero a cui hanno aderito ben trecentotrenta Amministrazioni comunali, in Italia e all’estero.

«Il CMDT ritiene che vada riadeguato il Piano Rifiuti della Regione Calabria alle pratiche di un’economia circolare, massimamente orientate alla raccolta differenziata. Altre iniziative, a contenuto tecnico, verranno predisposte nei prossimi mesi».

Intanto però il Coordinamento chiede che venga immediatamente convocato un tavolo tecnico operativo e una unita’ di crisi permanente che lavorino al progetto e si occupino di gestire la fase transitoria ed eventualmente emergenziale, visto l’arrivo della stagione calda.

«Invitiamo la Regione Calabria ad essere presente e ripensare, assieme ai cittadini, il futuro della gestione dei rifiuti, ma non solo, e fare della Calabria – conclude la nota – un avamposto virtuoso di pratiche sostenibili».

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