La Prima Sezione della Corte di Cassazione, con sentenza emessa il 15 aprile scorso, ha annullato con rinvio la condanna inflitta nell’ambito dell’operazione “Alchemia” nei confronti di Adolfo Barone (difeso dall’avvocato Luca Cianferoni del Foro di Roma), Pietro Giovanni Barone (difeso dall’avvocato Michele Gullo) e Pietro Pirrello (difeso dall’avvocato Santo Iaria).
Si tratta, in particolare, del filone processuale – scaturito dall’operazione di polizia che nel 2016 aveva interessato le città di Palmi e Cittanova – definito in abbreviato dal gup di Reggio Calabria, la cui sentenza aveva trovato sostanziale conferma, con alcune riduzioni di pena, dinanzi alla Corte d’Appello di Reggio Calabria.
«A distanza di quasi sei anni – si legge in una nota – la Suprema Corte è stata chiamata a pronunciarsi sulla legittimità di tali condanne, alla luce dell’orientamento giurisprudenziale sul metodo mafioso e sulla partecipazione all’associazione di stampo mafioso fissato dalla oramai nota sentenza Modaffari, resa dai giudici di Piazza Cavour a Sezioni Unite nel 2021». Si terrà, pertanto, un nuovo processo dinanzi alla Corte d’Appello di Reggio Calabria.