ROSARNO – Esordio “rombante”, nel tardo pomeriggio di ieri, presso l’auditorium dell’Istituto d’Istruzione Superiore “R. Piria”, per la neonata associazione “Rosarnesi nel mondo”, venuta alla luce con l’intento di abbattere le distanze tra gli emigrati rosarnesi ed i loro familiari, rimasti nel comune d’origine.
Al dibattito, moderato da Domenico Romeo, hanno presenziato: Cosma Ferrarini, presidente dell’associazione, Francesco Bonelli, assessore alle Politiche Giovanili del comune medmeo, Giovanni Arruzzolo, consigliere della provincia di Reggio Calabria, Mariarosaria Russo, dirigente del “Piria”, la giornalista Cristina Borruto e la pittrice Ida De Vincenzo, entrambe sudamericane d’origine calabrese.
«L’idea di questo progetto socio-culturale – spiega Ferrarini – nasce all’indomani degli ormai famosi “Fatti di Rosarno”. Crediamo sia un passo in avanti verso il riscatto morale che questa città merita, visto che ormai gode, a livello mediatico, di una pessima fama che oggettivamente non merita. Riteniamo inoltre importante mettere in rete gli oltre 50mila rosarnesi (di seconda e terza generazione) sparsi per il mondo e che hanno saputo affermarsi, arrivando al top, in ogni settore lavorativo ed artistico».
La parola è poi passata alla De Vincenzo, che ha raccontato il proprio viaggio lungo lo stivale d’Italia: «il mio intento – ha subito chiosato la pittrice – è quello di far conoscere agli italiani il valore dei “figli di Calabria” cresciuti in Sudamerica. Nei miei dipinti troverete tutte le emozioni che contraddistinguono una calabrese che dopo ’50 anni fa ritorno nella sua terra d’origine, nel mio caso Cropalati (Cs), paese ricordato e sognato quotidianamente, grazie, anche, ai racconti fatti dai miei genitori, legatissimi alle loro origini e tradizioni».
È poi toccato alla Borruto, giornalista di Buenos Aires d’origine reggina: «da animatrice culturale della comunità calabrese in Argentina, nonché promotrice del progetto culturale “Cropalati mi pais mi nostalgia”, ci tengo ad affermare che il calabrese, lontano dalla sua amata terra d’origine, non smette mai di convivere con due sentimenti portanti: nostalgia e malinconia. Solamente il pensiero del ritorno nel proprio paese, laddove sono rimasti famiglia, ricordi, abitudini e tradizioni, può attenuare il peso della lontananza».
La manifestazione, allietata dall’esibizione del tenore reggino Aldo Iacopino e dalla mostra di pittura fotografica “Mio paese, mia nostalgia”, di Ida De Vincenzo si è chiusa con una promessa: riportare in patria, incominciando dagli scambi culturali tra studenti, i tanti calabresi residenti in Argentina, facendogli letteralmente “assaporare” i gusti e gli odori della nostra amata “terra di sud”.
Francesco Comandè