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Nuovo ospedale, Prosalus scrive a Longo: «Ritardi inaccettabili. Ora basta con omissioni e illegalità»

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«È fatto notorio che la realizzazione del nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro con sede in Palmi è caratterizzata da abnorme ed inaccettabile ritardo. Sono infatti trascorsi più di tredici anni dall’accordo di programma Stato/Regione Calabria che prevedeva tale struttura, unitamente al suo finanziamento, senza che ancora siano in vista né la consegna dei lavori né l’apertura del cantiere».

Inizia con queste parole l’atto di denuncia che l’associazione “Prosalus” di Palmi, presieduta da Stefania Marino, ha indirizzato al Commissario Ad acta della Sanità calabrese, Luigi Longo, per evidenziare gli inaccettabili ritardi e le violazioni di legge relativi alla realizzazione del Nuovo ospedale della Piana.

Anni ed anni di ritardi, 13 e più, ai quali c’è il rischio concreto che se ne aggiungano di altri.

«Ci vorrà ancora un anno per la rimozione dei tralicci – scrive l’associazione – né sono noti altri eventuali impedimenti alla consegna dei lavori e all’apertura del cantiere. Va chiarito, a scanso di equivoci e di eventuali obiezioni alla superiore disamina, che il complessivo ritardo fin qui accumulato non ha alcuna giustificazione neppure parziale. Non può essere tale un periodo di indagine antimafia sulla Ditta Tecnis e associati che, comunque, ha avuto esito favorevole per la ditta dopo sei mesi dall’interdittiva (2016).

«Abbiamo volentieri appreso dalle sue prime dichiarazioni pubbliche – prosegue Prosalus – che tra gli obiettivi da conseguire c’è la legalità dell’azione amministrativa. Non ci resta pertanto che chiedere un suo urgente e fattivo intervento per assicurare che le condotte illegali di inerzia, ritardo e inconcludenza fin qui descritte abbiano finalmente a cessare e siano dati immediati ed evidenti segnali di un nuovo corso per la realizzazione del nuovo ospedale di Palmi quale nuovo ospedale della Piana di Gioia Tauro».

«Fissi al più presto apposito incontro con i rappresentanti di questo comitato nel quale sarà possibile interloquire direttamente sull’intera vicenda e comprendere il quadro degli interventi prioritari che gli uffici Regionali dovranno svolgere secondo un cronogramma preciso, efficace, pubblico ed irrinunciabile», conclude l’associazione.

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