Se c’è uno sport che più di tutti a Palmi è riuscito ad entusiasmare tutte le generazioni, è di sicuro il basket. Ci sono stati anni in cui la Caffè Cannizzaro Palmi – così si chiamava la squadra principale di basket – ha vissuto momenti di gloria, giocando in serie B.
Fine anni Ottanta, 1987 per l’esattezza: arriva a Palmi la giovanile della Pallacanestro Viola Reggio Calabria per disputare una gara contro l’equivalente squadra palmese. Chi ci giocava è ormai noto: Kobe Bryant.
In quella palestra che non ha mai avuto un nome, ma che da sempre è da tutti chiamata “Scatolone”, un giovanissimo Kobe Bryant ha mosso i suoi primi passi. Era in Calabria per seguire il padre Joe “Jellybean” Bryant che tra il 1986 ed il 1987 ha giocato nella Pallacanestro Viola.
Kobe Bryant è poi diventato la leggenda del basket che tutti abbiamo potuto apprezzare, uno dei migliori cestisti dell’NBA e idolo dei Los Angeles Lakers.
Ci ha lasciati pochi giorni fa insieme alla figlia, anch’essa appassionata di basket, e ad altre 7 persone.
Non capita spesso che leggende dello sport, cantati o attori divenuti celebri, passino da qui, da Palmi, un puntino minuscolo ai piedi dello Stivale, ma è successo. È successo con lui, Kobe Bryant, con la guardia tra le più forti al mondo.
E allora forse Palmi dovrebbe seguire l’esempio di tante altre città che hanno avuto la fortuna di “ospitare” Bryant, rendendo il giusto omaggio a questo campione.
Magari, chissà, quel playground di basket che sorgerà al Macello potrebbe portare il nome del numero 24 dei Lakers…