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Nuovo ospedale, vecchi problemi

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Ostacolo. Se ad uno qualsiasi dei cittadini dellaPiana di Gioia Tauro chiedessero quale sostantivo accosterebbe al progetto del nuovo ospedale, di sicuro ostacolo – o un suo sinonimo – sarebbe quello più gettonato.

Perché da ormai dieci anni, ovvero da quando di ospedale della Piana – nuovo o unico cambia poco – si è iniziato a parlare, c’è sempre stato un ostacolo, un problema, che ha reso l’iter di realizzazione ancora più complesso di quanto già non fosse.

Scade oggi il termine della conferenza dei servizi e, manco a dirlo, un nuovo ostacolo si prospetterebbe all’orizzonte. È notizia di questa mattina, diffusa dal quotidiano Gazzetta del Sud, che uno dei quasi trenta pareri necessari per l’ok definitivo ai lavori, non sia stato positivo, e che sarebbero quindi necessari ulteriori interventi sul terreno destinato alla realizzazione dell’ospedale, i quali potrebbero causare ancora ritardi.

Come se non ce ne siano stati già abbastanza in dieci anni in cui non vi è stata neanche la posa della prima pietra, ma solo un fiume di parole e promesse che hanno generato un senso di sfiducia nelle Istituzioni da parte dei cittadini di questo martoriato territorio, privo di un presidio ospedaliero.

Nell’attesa di conoscere la natura dell’ulteriore ostacolo, è interessante capire cosa accadrà il prossimo 8 Febbraio alla Cittadella regionale, dove è stata convocata la III Commissione Sanità nel corso della quale si parlerà proprio dello stato della procedura finalizzata all’approvazione del progetto per la costruzione dell’ospedale, come richiesto dal consigliere regionale Giuseppe Pedà.

Oggi è anche stata la giornata della risposta del dirigente regionale Domenico Pallaria, responsabile del procedimento, alla nota inviata dall’associazione Pro Salus, con cui si chiedeva di conoscere lo status della Tecnis.

Pallaria risponde rendendo evidente che «il commissario straordinario della Tecnis ha ultimato le attività di propria competenza e trasmesso gli atti al Ministero dello Sviluppo Economico, dal quale dipendono gli esiti della procedura di vendita, e di conseguenza l’individuazione del nuovo soggetto che subentrerà alla società nella compagine sociale del Concessionario».

La Tecnis, lo ricordiamo, è in vendita e sarebbero tre le proposte di acquisto giunte durante la fase di vendita controllata dal Commissario Ruperto.

Nella stessa nota Pallaria scrive poi che «riguardo all’attività di verifica del progetto definitivo, la Conteco NO GAP Control, soggetto incaricato, ha presentato i rapporti intermedi in linea con i tempi previsti dal cronoprogramma contrattuale».

Sono dunque giorni di attesa. Con la speranza che si trovi la quadra del cerchio.

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