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Altalenando, Lorenzo Infantino tra gli amici di Gioia Tauro

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Gli interventi della rubrica “Altalenando” sono curati dall’Adic, associazione donne insegnanti calabresi.

Il 13 aprile 2018 per iniziativa della Lega navale di Gioia Tauro e del Circolo tennis Gioia 1974 si è svolto un incontro con il Prof. Lorenzo Infantino della università Luiss di Roma, di origine gioiese.

È stato un ritorno tra amici, alle Cisterne, senza formalità, né atteggiamenti cattedratici, ma proprio tra amici, perché Lorenzo Infantino non ha mai dimenticato i suoi amici dell’infanzia e dell’adolescenza ed è stato sempre ricambiato dell’affetto anche da lontano. L’uditorio era attento, silenzioso e godeva di quel parlare pacato, sicuro, grave e leggero al tempo stesso che altalenava tra passato e presente per aiutare specialmente i giovani a dare un segno significativo alla propria vita e al proprio futuro attraverso la sua esperienza.

È stato un racconto di vita quello che Lorenzo Infantino ha fatto e con pochi tratti ha riassunto così il vademecum della felicità, del successo senza ostentazione e dell’inserimento lavorativo secondo le proprie tendenze:

-Non abbandonare mai i propri sogni

-Avere il coraggio di dare una svolta alla propria vita per seguire le proprie inclinazioni

-Rispettare le regole e, pur accettando le sconfitte, riprendere la via verso la realizzazione dei sogni senza scorciatoie e compromessi

-Vivere nella libertà per crescere come uomini e aiutare gli altri a migliorare

-Amare lo studio e la ricerca per trovare in essi la piena realizzazione e l’appartamento.

Così ognuno dei presenti è stato aiutato a leggersi dentro per scoprire le motivazioni di comportamenti negativi per la crescita personale e deleteri per la società. Spesso, rileva Lorenzo, siamo propensi a fare scelte che apportano benefici immediati senza pensare a mete a più lungo termine. In tal modo singolo e società si negano il raggiungimento di obiettivi più alti, proficui per molti, più duraturi e significativi. L’educazione, dice Infantino, non ha bisogno di tante cose, anzi la semplicità nei rapporti familiari e il fissare semplici regole sono i fondamenti di un’esistenza veramente saggia e rispettosa delle proprie e altrui esigenze.

Così al ragazzo Lorenzo, che nel pomeriggio si fermava a parlare con i coetanei all’angolo della cartoleria Genovese, papà Infantino diceva” per chi va a scuola prima bisogna fare i compiti e poi dedicarsi allo svago”. Erano i modi sicuri a convincere Lorenzo e poi l’applicazione sui libri aveva reso più piacevole il pomeriggio a casa aumentando la sua voglia di ricercare e conoscere. Questa voglia perdura anche oggi, andrà al di là del pensionamento, lo accompagnerà nel periodo successivo al termine del lavoro, come compagna di vita sempre presente, dono di Dio per amici, lettori, studenti, famiglia, conterranei, studiosi, ricercatori, editori.

Rivolgo a Lorenzo un grazie a nome di tutti quelli che sono cresciuti attraverso i suoi libri e la sua parola viva. Ringrazio Lorenzo personalmente per aver ricordato il mio nome dopo tantissimi anni che non ci vedevamo.

Lo ringrazio per aver ricordato gli anni’50 e ’60 gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza di tanti presenti alle Cisterne, anni sereni, di studio, di svago, di incontri in una Gioia Tauro accogliente, capace di offrire alla cittadinanza musica, balli alla villa D’urso, teatro, estati allegre al Lido Gerace, in un’atmosfera spensierata. Questo passato ha fatto da trampolino di lancio a Lorenzo. Mi auguro che altri giovani via via prendano il volo, trovino la strada della realizzazione, ma che non scordino mai la componente interiore, esistenziale, umana.

Così il lavoro non affosserà lo spirito e lo gratificherà con la sensazione di pienezza. È questo il fondamento dell’essere umano,riconoscere in sé la somiglianza con Dio e senza inorgoglirsi del dono aiutare gli altri ad essere più uomini. Lorenzo, la sua personalità, i suoi sogni, il suo lavoro, i suoi libri, sono un esempio per capire che nella vita solo impegnandosi si trova l’appagamento che spetta ad ogni uomo che vuol far fruttare le sue potenzialità.

Le parole di Lorenzo, come un soffio leggero, ci hanno aiutato a comprendere come la cultura non sia uno zaino da portare in groppa, ma il sinonimo di civiltà e come tale arricchisce chi la ricerca e chi la riceve per approfondirla e seminarla a sua volta.
Liù Frascà

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