Il sindaco di Serrata Salvatore Vinci e gli assessori Salvatore Sofi e Gioacchino Sorrenti sono stati assolti dalla Sezione giurisdizionale centrale d’Appello della Corte dei Conti.
La vicenda che si è conclusa nei giorni scorsi traeva origine da un esposto del consigliere di minoranza Gregorio Callà in cui veniva segnalato un danno erariale per il comune di Serrata, derivante dal conferimento di un incarico a tempo determinato per la gestione operativa dell’attività contabile e tributario dell’ente per il 2010.
Nel 2013 una sentenza della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti di Catanzaro aveva ritenuto che dai fatti segnalati sarebbe derivato un danno erariale del Comune di Serrata, costituito dal totale degli importi corrisposti nel periodo di vigenza dell’incarico.
Il legale degli amministratori Aurora Di Certo ha appellato la sentenza, sostenendo che “le funzioni svolte risultano attestate dalla relazione del segretario comunale”; che il consulente era “persona dotata di specifica competenza tecnica e di elevata esperienza professionale contabile comunale (titolare di posizione organizzativa per un trentennio del Comune di Cinquefrondi), requisiti di cui non è in possesso alcun dipendente comunale né dei servizi finanziari né di altri servizi”; “all’interno dell’Ente” non vi è “alcuna figura di categoria D, né figure di categoria C munite di titolo di ragioniere o equipollente”; e che in una relazione del segretario comunale era stata attestata “la carenza di professionalità idonee a svolgere i compiti assegnati all’esterno”.
Secondo l’avvocato “l’assenza di adeguate professionalità all’interno dell’Ente non è peraltro questione che possa essere imputata agli attuali amministratori, i quali si trovano loro malgrado ad affrontare un problema che trova lontana origine”.
Sulla base di queste premesse quindi Vinci, Sofi e Sorrenti non avrebbero causato alcun danno erariale “avendo posto in essere quanto in loro potere per ridurre la spesa pur garantendo l’efficienza del servizio”.
L’accoglimento di queste motivazioni ha portato all’assoluzione per i tre amministratori che erano già stati liberati da ogni responsabilità dalla Corte dei Conti di Catanzaro per un altro esposto del consigliere Callà relativo a un altro incarico professionale relativo al 2010.