Riceviamo e pubblichiamo:
Mentre permangono vergognosamente drammatiche le condizioni di pericolosità dell’arteria di grande comunicazione Ionio- Tirreno (conosciuta anche come Rosarno-Marina di Gioiosa), l’amministratore delegato di Anas s.p.a parla di pedaggi e Ponte sullo Stretto.
In queste ultime settimane abbiamo assistito alla ridicola bitumazione delle sole rampe di accesso e uscita della SGC che certamente non assolvono l’Anas da gravi responsabilità sia in merito alle pertinenze che alla manutenzione soprattutto del tratto di strada precedente la galleria Limina e la messa in sicurezza di quest’ultima.
E’ inaccettabile il comportamento dei vertici Anas che fanno orecchie da mercante ai tanti solleciti che da più parti in questi anni sono pervenuti, offendendo la dignità non solo di chi si fa portavoce della richiesta di sicurezza ma anche dei tanti cittadini che la percorrono ogni giorno sperando di superarla indenni.
Diverse sono le criticità che rendono oltremodo pericolosa ed insicura questa arteria gestita dall’Anas, a partire proprio dal traforo della Limina all’interno del quale non sono mancati incidenti anche mortali. La lunga galleria, infatti, è oggetto di notevolissime infiltrazioni d’acqua che, oltre a creare seri dubbi sulla sua tenuta, preso atto che mai nessuna smentita vi è stata, determinano delle vere e proprie pozzanghere che rendono l’asfalto poco aderente e quindi pericoloso.
Lungo il tracciato i guard rail sono vecchissimi ed assolutamente insicuri, e non si capisce perché l’Anas che ha installato in buona parte della lunghezza dell’arteria i guard rail di nuova generazione, non completa l’installazione anche nelle parti rimanenti che rappresentano un grande pericolo per chi la percorre.
Vi è poi la questione delle due rampe che portano al traforo della Limina (l’una sul versante tirrenico e l’altra su quello ionico) che presentano una fortissima percentuale di pendenza e rispetto alle quali non si vuole intervenire.
Ed infine, le gallerie minori che non sono affatto illuminate determinando un forte contrasto visivo nel momento in cui si accede, soprattutto nelle giornate di sole, e considerato che i tir sono costretti a procedere a velocità molto contenuta, sia in salita che in discesa, si determina un notevole pericolo per le automobili che vi accedono, le quali spesso procedono anche a velocità irresponsabilmente elevata.
Considerato, pertanto, che i vertici dell’Anas non intendono né rispondere e né soprattutto intervenire in maniera risolutiva, mi faccio carico di interpellare il Prefetto, affinchè intervenga con l’autorità che gli compete e la sensibilità che gli riconosciamo, perché non è possibile continuare a rimanere inerti nell’attesa che una terribile tragedia colpisca qualche povera famiglia.
Cinquefrondi, 12.08.2011
Giuseppe Longo
Consigliere provinciale PRC